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Il via vai di mezzi è evidente. I magazzini sono pieni. All’interno il personale movimenta i forklift per trasferire i pallet da un angolo all’altro e sistemare gli scaffali. Un movimento mai visto negli anni passati, segno della rinascita di una struttura, quell’Interporto che dal 2019 è stato rilevato dal fallimento da Cfft - Civitavecchia Fruit & Forest Terminal - che crede fortemente nel progetto, insieme a Noord Natie, la società belga di cui è direttore Steven Clerckx, il quale, insieme a Sergio Serpente e Isabelle Slegten, Ceo, consigliere e General Manager di Cfft, ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso, mettendo sul tavolo prospettive, progetti e qualche criticità ancora da risolvere.


il bilancio
Un anno definito “magico” e segnato innanzitutto da un aumento del 45% del fatturato rispetto al 2021, soltanto per quel che riguarda l’Interporto. Ed il 2023 non sembra essere da meno. Una svolta già si è avuta da qualche mese, da quando cioè l’Agenzia delle Dogane ha attivato il “fast corridor” per sdoganare direttamente i container nell’interporto. «L’approvvigionamento per le navi da crociera - ha spiegato l’amministratore delegato Clerckx - è tornato ai livelli pre-pandemia. Un segnale importante che ci sta spingendo ad ampliare il servizio, cercando anche di intercettare le linee ro-ro e delle Autostrade del mare». L’obiettivo continua ad essere quello di lavorare per far crescere la struttura e soprattutto il territorio, «facendo capire al mercato - ha più volte ribadito il consigliere Serpente - che Civitavecchia è la vera piattaforma logistica del Lazio. Se dovessimo fare i conti solo sul rapporto costi/ricavi, probabilmente tanti investimenti non li faremo».


il costo dell’energia e l’autoproduzione
Il caro energia sta pensando, e non poco, sulla società. Basti pensare, come hanno ricordato, che da ottobre ad oggi il rincato è stato del 300%. Eppure Cfft sarebbe pronta già da tempo a percorrere la strada tracciata già dall’Europa, attraverso l’impiego dele rinnovabili.


Bocciata la prima idea di un eolico, si è pensato ad un impianto fotovoltaico da 2,5 MW, per comprimere questi costi, con i pannelli da installare sulla collinetta alle spalle dei magazzini. «Noi siamo pronti già da tempo - hanno ribadito dall’interporto - attendiamo solo un atto di indirizzo da parte della giunta comunale, essendo noi concessionari».


i traffici
I “dry”, ovvero le merci alimentari e non, che non sono deperibili, hanno di fatto compensato il calo fisiologico dei reefer, su cui ha pesato il costo triplicato dei noli. Costo a cui si aggiungono politiche imprenditoriali che, ad esempio, portano a pagare a Civitavecchia 700 euro in più rispetto a Livorno. Per il terminal agroalimentare, infatti, il 2022 non è stato certo un anno positivo. Ma il 2023 fa ben sperare. «Hapag Lloyd, ad esempio - hanno sottolineato - ha scelto recentemente proprio Civitavecchia per portare frutta: questo perché l’offerta di Cfft è stata credibile in termini di qualità e di efficienza». Gli scaffali pieni in Interporto, invece, sono anche il segno del cambiamento della logistica in questo periodo, del passaggio dal cosiddetto just-in-time al just-in-case, che si è tradotto in più inventario e più stock per la distribuzione e quindi maggiore sicurezza della fornitura. «I magazzini ormai sono full, sono pieni - hanno aggiunto - stiamo pensando ad ampliarci proprio per garantire risposte migliori e con l’obiettivo di fare qui il groupage per l’intera filiera». Un ulteriore modo di sviluppare l’attività garantendo maggiore occupazione: già ad oggi, a pieno regime, sono circa 170 le persone impiegate tra la piattaforma logistica ed il terminal agroalimentare a ciglio banchina. I prossimi appuntamenti importanti in questo senso saranno anche la Fruit Logistica di Berlino dall’8 al 10 febbraio prossimo e il Seatrade di Miami, fiere alle quali Cfft non vuole mancare.


le criticità
I numeri snocciolati finora e le prospettive per il 2023 impongono un’attenzione da parte delle istituzioni. Ci sono ancora diverse criticità. ul fronte Regione, ad esempio, si attendono ancora i 50 metri di binari per ricollegarsi alla linea. Sul fronte Comune, oltre al via libera per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, si è più volte sollecitato un intervento per l’illuminazione e la sicurezza della strada che porta all’interporto e la riapertura della galleria chiusa da anni in zona industriale. Infine «siamo in attesa - hanno concluso da Cfft - di alcune autorizzazioni da parte dell’Adsp per poter meglio pianificare il lavoro».


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