CIVITAVECCHIA – «Non sono tollerabili altri ritardi nel dare concretezza ai progetti avviati: si è già aperta la fase di uscita dal carbone e, con la riduzione dell’operatività della centrale Tvn in vista della prossima chiusura, è iniziata la crisi occupazionale con cassa integrazione e disoccupazione, determinando un impoverimento complessivo del tessuto produttivo, economico e sociale della città». Torna a prendere posizione sul tema del phase out Unione popolare, prendendo spunto dall’emendamento al Dl Energia che rimette in gioco Civitavecchia sull’eolico offshore e definendo esagerati gli entusiasmi espressi. «Dopo il nulla dei tavoli ministeriali, nessuna proposta da parte di Enel, della Giunta Comunale, dell’AdSP e della Regione, ci sembra veramente scontato che Civitavecchia con un progetto di offshore eolico oramai in stato di livello avanzato con Cassa Depositi e Prestiti, ENI Plenitude e il fondo danese per le rinnovabili Copenhagen Infrastructure Partners che finanzierà il progetto, possa partecipare ai bandi per poter ottenere i finanziamenti dei fondi pubblici - hanno spiegato - bisogna creare le strutture necessarie nelle aree portuali per poter produrre tutto l’indotto dell’offshore, permettendo a tutti i lavoratori che fuoriusciranno dalla chiusura della centrale a carbone di Tvn, oramai vicina nel 2025, di poter nuovamente essere impiegati nella nuova produzione. Questi emendamenti danno semplicemente la possibilità di partecipare ai bandi, e non c’è nessuna certezza che la partecipazione ai bandi porti automaticamente i finanziamenti».

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