LADISPOLI – “I gusti sono gusti”. Così scrive il sindaco Alessandro Grando per spiegare i motivi che hanno portato alla scelta di un concerto di Capodanno e soprattutto alla scelta dei due rapper, Killa e Pequeno. Un Capodanno “per attirare i più giovani”, dice Grando. 
”L’obiettivo dell’amministrazione comunale, lo ribadisco, è proprio quello di creare un grande evento, gratuito per il pubblico, che dia la possibilità ai nostri ragazzi di passare la notte del 31 a Ladispoli, senza doversi recare altrove in una serata che troppo spesso, purtroppo, è stata scenario di gravi incidenti stradali. Alcuni hanno giustamente lamentato la possibilità che durante il concerto venissero eseguite canzoni contenenti espressioni violente di genere, ma a questo abbiamo già risposto precisando che a Ladispoli non succederà. Come non era successo nel 2022, quando Emis Killa si era già esibito in Piazza Rossellini”. 

IL COSTO DELL’INIZIATIVA
Riflettori puntati anche sul costo dell’iniziativa: oltre 300mila euro. “Di cui oltre 60mila solo di Iva – spiega il primo cittadino, al netto dei contributi che arriveranno dalla Regione Lazio”.
”Una cifra importante se paragonata alle finanze di una qualsiasi famiglia, ma non certo proibitiva se parliamo del bilancio di una Città come Ladispoli. Si tratta infatti di somme che rappresentano lo 0,33% del bilancio complessivo e più in particolare dello 0,75% delle spese correnti. Nei vari comunicati stampa e nei commenti più fantasiosi qualcuno è arrivato a dire che sono stati fatti tagli sul sociale, altri hanno detto che sono state tagliate le spese per le manutenzioni, altri hanno addirittura affermato che il bilancio del Comune è in condizioni critiche. Niente di più falso! Mai come quest’anno sono state soddisfatte tutte le richieste dei servizi sociali, e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Compresi i consiglieri di opposizione che, ad ogni variazione di bilancio, accampano le scuse più assurde pur di non votare favorevolmente i provvedimenti con cui aggiungiamo fondi sul sociale. Mai come quest’anno abbiamo investito in interventi di manutenzione sulla città. Piccola parentesi, abbiamo già stanziato 5 milioni di euro per il prossimo biennio per rifare strade e marciapiedi. E soprattutto, il nostro bilancio non è assolutamente in una situazione deficitaria, anzi. Alla data odierna il nostro saldo in banca è in attivo di 15 milioni di euro. Quando siamo arrivati nel 2017 era a meno 7 milioni e il Comune buttava dalla finestra 300.000 euro all’anno solo di interessi passivi. Quindi riepilogando: nessun taglio sul sociale o altri settori, le entrate vanno bene, il bilancio è solido. Quindi il problema qual è? Io sono convinto che sia una semplice questione di mentalità.A Ladispoli molti continuano ad avere la “mentalità da paesello”, per cui non va bene mai niente. Si lamentano anche quando rifacciamo le strade, e qui mi taccio.
Quindi domando nuovamente, il problema qual è? Che abbiamo voluto fare quello che le più importanti città italiane fanno? Tra l’altro spendendo cifre ben superiori a noi”. 
E Grando snocciola cifre relative ai costi di eventi di Capodanno svolti negli anni passati e che si svolgeranno anche quest’anno in altre città: 
“-Agrigento, Capodanno 2022: concerto di Achille Lauro - costo 400.000 euro;
-Cagliari, Capodanno 2023: concerto di Blanco - costo 500.000 euro;
-Messina, Capodanno 2023: concerto Negramaro + altri - costo 480.000 euro;
-Olbia, Capodanno 2023: concerto di Emma - costo 500.000 euro;
-Teramo, Capodanno 2023: concerto di Max Pezzali e la Rappresentante di Lista - costo 430.000 euro;
-Sassari, Capodanno 2024: concerto Nek e Renga - costo 400.000 euro;
-Olbia, Capodanno 2024: esibizione di Zucchero e Salmo - costo oltre 1 milione di euro;
-Palermo, Capodanno 2024: artista da individuare - stanziati 600.000 euro;
-Salerno, Capodanno 2024: artista da individuare - stanziati 400.000 euro.
Potrei andare avanti con l’elenco, ma è evidente che le nostre spese sono assolutamente in linea con quelle delle altre città che organizzano concerti a Capodanno. Ovviamente a fare la differenza sono gli artisti, che si scelgono in base al target di pubblico e alla disponibilità economica. Anche a me sarebbe piaciuto avere Zucchero, ma lui proprio non ce lo potevamo permettere. Fatte queste dovute precisazioni, con la speranza di aver chiarito tutti gli aspetti in discussione, mi permetto di dare un consiglio ai nostalgici: provate a scrollarvi di dosso la “mentalità da paesello” in cui ci avete relegato per anni. Ladispoli è una Città e ha tutte le carte in regola per essere un punto di riferimento del litorale laziale. Noi continueremo a lavorare per questo”.