BOLSENA - «Desidero ringraziare il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e, in particolare, il sottosegretario Claudio Barbaro, per aver sostenuto e accolto la richiesta della Regione Lazio relativa all’immissione in natura della specie Coregone per il quinquennio 2024-2028 nei laghi di Bolsena, di Bracciano, di Nemi, del Salto e del Turano». L’annuncio è dell’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e sovranità alimentare, Caccia e Pesca e Parchi e Foreste, Giancarlo Righini. Alla notizia hanno fatto seguito numerosi interventi di soddisfazione. A partire dal vicesindaco do Bolsena, Andrea Di Sorte. «Finalmente il nostro lago ripopolato dalla specie più importante», afferma di Sorte, che aggiunge: «Ringraziare il ministero dell’Ambiente, nella persona del ministro Gilberto Pichetto Fratin, per aver sostenuto l’immissione della specie coregone nelle acque del lago di Bolsena per il prossimo quinquennio. Si tratta di un’autorizzazione che aspettavamo da anni, che potrà finalmente vedere il nostro lago ripopolato dalla specie più importante e conosciuta al livello gastronomico, che ci contraddistingue sia Lazio che in tutta Italia. Una notizia ottima per pescatori professionisti che potranno finalmente tornare in acqua con la garanzia che questa importante risorsa ittica non scomparirà dai nostri laghi».

«Questa autorizzazione ha un valore ancora più positivo - spiega Di Sorte - grazie al fatto che il nostro comune è pronto per rimettere in funzione l’incubatoio in viale Cadorna già dalle prossime settimane, dopo una riqualificazione attenta e puntuale. Ringrazio ulteriormente tutti coloro che si sono spesi per questo risultato: le associazioni di pescatori, gli imprenditori del settore, le cooperative impegnate nel comparto, i parlamentari del territorio ed i consiglieri regionali della nostra provincia di questa e della passata consiliatura». «Risolto problema che rischiava di mettere in ginocchio l’economia», affermano Mauro Rotelli, Daniele Sabatini e Valentina Paterna (FdI) dopo l'ok dal ministero dell'Ambiente. Un risultato raggiunto proprio grazie all’impegno del parlamentare Mauro Rotelli, presidente della Commissione Lavori pubblici, Ambiente e Territorio della Camera dei deputati, del consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini e della presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale Valentina Paterna. Rotelli e Sabatini, in particolare, nel giugno scorso avevano accompagnato una delegazione di sindaci e dei pescatori dal sottosegretario al ministero dell’Ambiente Claudio Barbaro, al quale era stata esposta la problematica derivante dal temuto blocco delle attività legate alla pesca del coregone, con la richiesta di un intervento in grado di scongiurare pesanti danni all’economia del territorio. E’ partito così un iter che ha visto l’intervento diretto dei rappresentanti del territorio per ottenere una deroga al divieto. «Abbiamo risolto oggi un problema che rischiava di mettere in ginocchio l’intero indotto economico legato alla pesca nel Lago di Bolsena – è il commento di Rotelli, Sabatini e Paterna – in stretta sinergia con gli amministratori locali e i rappresentanti dei pescatori che oggi possono tirare un sospiro di sollievo di fronte allo scongiurato rischio di veder di fatto impedito il proprio lavoro». «La pesca del coregone – proseguono – è fondamentale per il territorio del lago di Bolsena, non soltanto per le ricadute economiche ed occupazionali che interessano numerose famiglie, ma anche perché si tratta di un prodotto molto richiesto sulle tavole dei ristoranti. Siamo intervenuti per impedire un’ingiustizia, ritenendo il regolamento europeo troppo penalizzante e restrittivo nel definire il concetto stesso di specie autoctone. Ringraziamo in particolare il sottosegretario Barbaro che si è dimostrato da subito sensibile al problema e si è attivato per far sì che si arrivasse il prima possibile ad una soluzione, nel rispetto della tutela della biodiversità e dell’ecosistema del lago. Un ringraziamento anche all’assessore regionale Giancarlo Righini per il supporto fornito a livello politico e amministrativo. Il risultato di oggi – concludono – frutto di un positivo gioco di squadra fra Regione e Governo, è la dimostrazione dell’attenzione che il centrodestra a tutti i livelli ha nei confronti della provincia di Viterbo».

Positivo anche il commento del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizi Gasparri. «La deroga della direttiva europea che stabilisce il divieto di ripopolamento di specie non autoctone è una notizia molto positiva per il lago di Bolsena e per l’economia locale legata alla pesca del tipico e tradizionale pesce coregone. Personalmente mi sono recato più volte sul posto dove ho incontrato i pescatori, le associazioni di categoria ed i ristoratori, per accogliere le loro istanze. La decisione del ministro Pichetto, che ringraziamo, arriva a scongiurare una crisi in atto e conferma gli impegni che Forza Italia aveva preso con il territorio, con i cittadini del Lazio e del lago di Bolsena.

Il vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera, Francesco Battistoni, infine, osserva: «Accolgo con grande soddisfazione il via libera da parte della direzione generale per il patrimonio naturalistico e mare del ministero dell’Ambiente che ha rilasciato l’autorizzazione per l’immissione del Coregone Iavarello nei cinque laghi della regione Lazio tra i quali il lago di Bolsena, di Bracciano, di Nemi, del Salto e del Turano.

Una notizia estremamente positiva, che coinvolge gli operatori del settore ittico e quelli del comparto gastronomico, attesa da tutta la filiera che da oggi potrà guardare avanti con una maggiore certezza sulla pesca di uno dei pesci più importanti per l’economia e la biodiversità lacuale. Si tratta di una risposta attesa da anni, per la quale ci siamo tutti fortemente spesi e che finalmente potrà far partire un’adeguata programmazione di semina già nei primi mesi del nuovo anno. Per queste ragioni desidero ringraziare il ministro Gilberto Pichetto Fratin che ha dimostrato una grande sensibilità sul tema, ascoltando gli operatori del settore, gli amministratori locali e tutti i rappresentanti del territorio».

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