SANTA MARINELLA – E’ durato circa quattro ore il consiglio comunale che si è tenuto stamattina e indetto dal gruppo di minoranza che aveva chiesto l’assise pubblica per dibattere la mozione che chiedeva le dimissioni del sindaco.

Dopo una lunga battaglia dialettale, che ha visto anche momenti di alta tensione in aula per il botta e risposta tra maggioranza e opposizione a cui si sono aggiunti commenti anche degli spettatori, la maggioranza ha respinto la mozione con dieci voti contrari e sei favorevoli.

Così, si chiude anche questa pagina che poco ha fatto vedere di politica amministrativa e molto di fatti personali, dovuti al rinvio a giudizio di alcuni consiglieri e quanto scritto negli ultimi mesi sui giornali nazionali.

Dunque una semplice passarella per chi voleva il “tutti contro tutti” e a beneficiarne sono state le persone che hanno assistito alla contesa a colpi di sciabola.

LA SODDISFAZIONE DEL SINDACO TIDEI “Un consiglio comunale – ha detto Tidei dopo la seduta - che prevedeva la mozione di sfiducia verso il sottoscritto e che si è concluso con un buco nell’acqua per la minoranza. L’assemblea mi ha rinnovato la fiducia, grazie ai suoi dieci voti e il parere sfavorevole alla richiesta presentata dall’opposizione. Con il consiglio di oggi, si apre una nuova fase. La fase della collaborazione, che vedrà per la città un anno d’oro, un 2024 di grandi opere e risultati. Quello che ci interessa è solo lo sviluppo della città e il benessere dei cittadini. Sono soddisfatto dal punto di vista umano nel constatare che i consiglieri e gli assessori hanno espresso pieno di sostegno, sentendosi parte attiva e responsabile della crescita di questa amministrazione comunale. Abbiamo questioni ben più importanti da seguire e che richiedono la collaborazione di tutte le forze politiche, di quelle forze che devono dimostrare attaccamento e vero interesse per il bene di Santa Marinella”.

L’INTERVENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE Tanta gente in platea, nella caratteristica aula consiliare dedicata all’ex sindaco Caratelli, per una assise pubblica richiesta dalle minoranze per dibattere sulla mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Pietro Tidei. In un clima elettrizzante dove più volte sono dovute intervenire le forze dell’ordine per placare la rabbia dei supporter delle opposizioni che assistevano alla seduta, si è parlato di tutto e di più, poco per la verità di questioni amministrative, e molto invece di questioni personali, che hanno coinvolto, oltre al primo cittadino, colui cioè che aveva fatto partire la vicenda sulla corruzione, denunciando alcuni mesi fa tre consiglieri comunali, un imprenditore e un dipendente, che ha portato al loro rinvio a giudizio e poi alle conseguenze dovute alla diffusione dei contenuti delle intercettazioni susseguenti alla denuncia del primo cittadino, che è stato fatto oggetto di una sorta di attacco mediatico da alcuni giornali a carattere nazionale, venuti in possesso sia dei dialoghi che dei video che riguardavano oltre al sindaco anche persone estranee ai fatti.

LA RABBIA DI ANGELETTI Infatti, lo stesso sindaco, in una seconda querela presentata nei confronti dell’ex consigliere di maggioranza Roberto Angeletti (oggi nei banchi dell’opposizione), accusa quest’ultimo di revenge porn, tanto che la Procura della Repubblica ha presentato in questi giorni una nuova richiesta di rinvio a giudizio. Ed è stato proprio Angeletti ad attaccare a testa bassa il sindaco nel suo discorso d’apertura. “Mi vedo coinvolto in un rinvio a giudizio – ha detto Angeletti – per vicende che riguardano l’esercizio delle mie funzioni da consigliere. Sono stato accusato di fatti che non hanno avuto alcun riscontro. Addirittura, nella denuncia per corruzione presentata dal sindaco, scrive che sarei stato attivo nello spaccio di sostanze stupefacenti, guarda caso, dopo aver avanzato delle perplessità insieme aD altri colleghi, su un project financing relativo alla Passeggiata al Mare”.

LE OPPOSIZIONI Molto più soft le dichiarazioni della leader della lista Coalizione Futuro Clelia Di Liello, che ha ammesso che ci sono cose esternate dalle intercettazioni che non hanno una valenza penale “ma contestiamo fatti letti sui giornali che parlano di cose poco chiare a carattere amministrativo – ha spigato la Di Liello – chi governa deve rispettare le regole e non gestire in modo personalistico la cosa pubblica. Non si può sempre ingannare i cittadini su questioni che non sono mai state discusse in consiglio come la casa della salute, la limonaia, la piscina, la rampa di via Giuliani, il Pua, la conservazione della costa, il castello”. Anche il capogruppo di minoranza Domenico Fiorelli ha citato le stesse tematiche dette dai suoi colleghi compresa l’esponente di Fratelli D’Italia Ilaria Fantozzi che Alina Baciu. LA MAGGIORANZA Sul fronte opposto, a prendere la parola, durante l’assemblea, per la coalizione che sostiene il Sindaco, sono stati la vice sindaco Roberta Gaetani, gli assessori Gino Vinaccia e Pierluigi D’Emilio, seguiti dal capogruppo di maggioranza Marina Ferullo e poi i consiglieri Magliani, Fratarcangeli, Rosa e Manuelli. Tutti uniti nell’affermare la necessità di riportare le discussioni su temi politici e su questioni di interesse per la comunità, per la città. “Si parli di questioni importanti per la città, ci si concentri su questo – ha detto la Gaetani - si riporti la discussione su temi reali e si collabori per un percorso politico che punti al benessere dell’intera comunità cittadina”. “Siamo stanchi di sentire parlare l’opposizione solo di fatti personali e vicende di cui si è trattato anche troppo – ha sottolineato la Ferullo - alla città e ai cittadini interessa parlare di opere e progetti. La politica non può impantanarsi su polemiche e su questioni che non interessano la comunità”.

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