CIVITAVECCHIA – «Un esposto fondato sul nulla». Lo ha sottolineato il sindaco, Marco Piendibene, riferendosi a quanto segnalato dal tecnico Silvio Dionisi, che nei giorni scorsi si è rivolto ad Anac, Prefetto di Roma e Procura della Repubblica per evidenziare un presunto conflitto di interesse del primo cittadino in merito al Psse – Piano di Sviluppo Strategico ed Economico – in considerazione di una porzione di terreno posseduta da Piendibene e dalla sorella, avuta in eredità dal padre autotrasportatore. «Mio padre era un autotrasportatore e insieme a tutti quelli del consorzio, ha acquisto una cinquantina d’anni fa la vecchia fornace, un’area di circa 10-12 ettari dove ci sono dei vecchi capannoni. Di questa proprietà residuale (suddivisa in 72 proprietari ndr), io e mia sorella possediamo l’1,55% – ha spiegato Piendibene – c’è stato qualcuno che ha presentato un esposto, qualcuno che aveva rapporti con l’amministrazione e voleva proporre all’amministrazione alcune cose che poi gli uffici hanno ritenuto non essere possibili. Evidentemente questa persona pensava di poter avere una rivincita presentando questo esposto che è fondato sul nulla». Piendibene ribadisce come il piano strategico socioeconomico, «riguarda l’indirizzo generale di tutta la città; un documento di circa 200 pagine dove si dice come deve essere Civitavecchia ragionando su tutto quello che è l’assetto del nostro programma elettorale. Questo documento non produce nulla sui terreni che successivamente, eventualmente in un prospettiva di anni – ha aggiunto - debbono essere modificati come destinazione d’uso. Un documento di indirizzo, molto generico. Quindi io non avrei dovuto approvare un piano strategico relativo ad un’intera la città che non cambia nulla né sui terreni perché è un indirizzo generale, perché ho questa piccola proprietà. Questa cosa viene da un privato cittadino, mi ha fatto anche piacere che non è uno strumento dell’opposizione politica – ha concluso – perché si ragiona su questioni un pochino più serie e più importanti».