CIVITAVECCHIA – Si dice stupito il segretario del Pd Enrico Luciani dalle accuse rivolte al Sindaco da parte del circolo cittadino di Fratelli d’Italia. «Le dichiarazioni diffuse in queste ore sono un tentativo maldestro di travisare il senso di un intervento che è stato, al contrario, un richiamo sobrio e doveroso all’esercizio di un diritto costituzionale – ha spiegato Luciani – il sindaco Piendibene non ha espresso alcun indirizzo di voto, ma ha invitato i cittadini e le cittadine a fare ciò che la Costituzione indica come dovere civico: votare. L’articolo 48 della nostra Carta parla chiaro, e difendere questo principio – in un’epoca segnata dalla disaffezione crescente verso la politica – significa tutelare la democrazia. La vera scorrettezza, semmai, sta nelle parole di chi oggi siede ai vertici delle istituzioni repubblicane e invita esplicitamente a non andare a votare o a non ritirare la scheda. In un momento storico in cui l’astensionismo ha raggiunto livelli allarmanti, queste posizioni rappresentano un attacco frontale alla partecipazione democratica».

Come sottolineato dal Pd «il referendum è uno degli strumenti più alti di espressione popolare. Permette a ciascun cittadino e a ciascuna cittadina –ha aggiunto Luciani – di esprimersi in modo diretto, senza intermediazioni, su temi fondamentali. Screditarne l’utilizzo, delegittimarne il valore o disincentivarne l’esercizio è un segnale preoccupante. Se davvero Fratelli d’Italia ha a cuore la salute della nostra democrazia, allora dovrebbe chiedere l’abolizione del quorum referendario, non fare campagna per l’astensione. Se davvero si vuole rafforzare il rapporto tra cittadini e istituzioni, si investa nel potere diffuso, non in riforme che accentrano tutto nelle mani di un solo esecutivo. Il Partito Democratico di Civitavecchia – ha concluso il segretario  continuerà a difendere la Costituzione, a promuovere la partecipazione e a contrastare ogni tentativo, anche mascherato, di svuotare gli strumenti della democrazia».