CIVITAVECCHIA – «Seguiamo con attenzione le proposte che giungono da più parti per un’azione coordinata delle varie forze del territorio di Civitavecchia a protezione dei livelli occupazionali di Torre Valdaliga Nord». È quanto dichiara Emanuela Mari (Fratelli d’Italia), membro della Commissione Lavoro e Formazione del Consiglio Regione del Lazio.

«La Regione Lazio ha fornito nei mesi scorsi la base per una piattaforma di iniziative da mettere in campo e continua ad essere a disposizione, attraverso la vicepresidente Roberta Angelilli, con il tavolo di confronto che ha prodotto il documento unitario sul phase out dal carbone. Troviamo però che la situazione del territorio di Civitavecchia vada vista nel suo complesso, per far sì che la transizione energetica da un lato e la crescita del porto dall’altro non lascino indietro nessuno, magari per prese di posizioni ideologiche che rischiano di far saltare progetti ed investimenti. È umiliante per i lavoratori interessati sentir parlare di grandi potenzialità future mentre invece l’azienda Minosse e la società Port Mobility devono ricorrere a esuberi e l’Enel annuncia che in due anni passerà da 180 ad appena 40 addetti. Nell'esprimere solidarietà alle famiglie che da Minosse e Port Mobility ricevono il reddito che gli consente di andare avanti, proprio per questo motivo, avendo letto con interesse sia le prese di posizione di imprese e sindacati, sia la corrispondenza tra il sindaco Marco Piendibene e i deputati del territorio Mauro Rotelli e Alessandro Battilocchio, crediamo che sia giunto un cambio di passo. Ci rendiamo quindi disponibili affinché siano convocati in tempi brevi sul territorio gli Stati generali del Lavoro: istituzioni locali e nazionali, Enel, rappresentanze dei lavoratori e delle imprese e potenziali investitori dovranno trovarsi per discutere insieme di tempistica, investimenti, agevolazioni e riconversione delle maestranze. Un confronto a 360 gradi non è più rimandabile conclude Mari.