CIVITAVECCHIA – Tutti i consiglieri comunali della maggioranza hanno depositato questa mattina un ordine del giorno che affronta in maniera ampia e documentata la tragedia che si sta consumando in Palestina e che impegna il Consiglio comunale e la Giunta a prendere una posizione chiara e netta a favore della pace, del rispetto del diritto internazionale e della difesa dei civili.

«Si tratta di un atto che la maggioranza ha elaborato e condiviso unitariamente nel corso delle ultime settimane e che rappresenta un passaggio importante per rafforzare il ruolo di Civitavecchia come città solidale, consapevole e attenta ai valori della democrazia e della giustizia – spiegano dal Pincio – l’ordine del giorno impegna Sindaco e Giunta ad aprire un canale ufficiale con l’Ambasciata palestinese in Italia per verificare ogni possibile forma di collaborazione istituzionale, che potrà comprendere protocolli d’intesa, iniziative culturali, rapporti di gemellaggio e altre modalità di cooperazione, coinvolgendo la stessa Ambasciata nelle iniziative cittadine di solidarietà a sostegno del popolo palestinese. Allo stesso tempo, l’Amministrazione e il Consiglio vengono chiamati a condannare con fermezza ogni atto di violenza contro civili e strutture essenziali, a sollecitare il Governo italiano affinché promuova in sede ONU un processo di pace inclusivo e garantito, a chiedere la sospensione dell’export di armamenti verso le parti in conflitto fino al pieno rispetto del diritto internazionale, a diffondere la ricostruzione storica del conflitto a fini educativi in collaborazione con scuole, biblioteche e associazioni, e a sostenere campagne di raccolta fondi e iniziative umanitarie a beneficio delle popolazioni colpite. Con questa iniziativa, la maggioranza ribadisce la propria unità e la propria determinazione nel difendere i valori di libertà, giustizia e pace che sono alla base della Costituzione repubblicana – hanno concluso – e che oggi, di fronte alla tragedia palestinese, chiamano le istituzioni locali ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità morali e politiche».