CIVITA CASTELLANA – «Sulla questione dell’esternalizzazione dei servizi cimiteriali va in scena il solito teatro ideologico, a nostro parere più pretestuoso che volto alla ricerca delle soluzioni migliori. Soluzioni che servono urgentemente, considerato lo stato di degrado del cimitero e il ritardo accumulato nelle operazioni cimiteriali.

Da una parte un’amministrazione che solo dopo due anni e mezzo prende in mano il problema, ma ancora non sembra avere idee chiare né proposte concrete in mano». A parlare, in una nota, è il gruppo di Azione-Italia Viva di Civita Castellana. «Denuncia una cronica scarsità di personale - si legge nella nota - ma non spiega come mai il personale attuale non è sufficiente; dopo aver promesso forti campagne di assunzioni dovrebbe spiegare anche i motivi per cui queste non vengono impiegate a beneficio di questo settore. Al terzo anno di amministrazione, prendersela coi problemi ereditati dalle amministrazioni precedenti inizia a suonare male come ritornello. Vengono prospettati dei risparmi per i cittadini, tutti da dimostrare. Si dice che non è possibile coinvolgere la Sate, società partecipata dal comune che già si occupa della raccolta dei rifiuti, ma non è chiaro il motivo (ad esempio è quanto avviene a Roma, dove la controllata del comune Ama gestisce sia i rifiuti che i servizi cimiteriali)».

«Dall’altra parte un’opposizione compatta nel bocciare l’iniziativa - si legge nella nota -, che se da un lato giustamente chiede lumi ed esprime forti dubbi sui miglioramenti promessi, dall’altro ci appare soprattutto concentrata su critiche aprioristiche verso la maggioranza. Sostenere per principio il mantenimento della gestione interna ci sembra un approccio limitato, anche considerando gli scarsi risultati che tale gestione ha prodotto negli ultimi anni». «Sono possibili, e adottate altrove, diverse soluzioni che vanno analizzate con approccio pratico: mantenere il servizio interno potenziando il personale del comune o procedere ad esternalizzazioni più o meno complete. Non c’è una soluzione giusta a priori - sostengono dall’opposizione -: le diverse alternative vanno confrontate numeri alla mano, senza preconcetti, considerando costi e benefici di ognuna. L’ipotesi di esternalizzazione approvata dal consiglio potrebbe comportare un aggravio di spese per gli utenti, in quanto un soggetto aggiudicatario agirebbe da imprenditore per ricavarne un utile; va poi scongiurato il rischio che logiche al ribasso vadano a scapito dei lavoratori. Bisogna capire se l’impiego di ditte specializzate implica dei vantaggi che compensano i lati negativi. Ci rendiamo conto che provare a ragionare seriamente è più difficile che sparare slogan ad effetto, ma questo è il nostro approccio ai problemi». «Come Azione-Italia Viva - si legge in conclusione nella nota - sollecitiamo l’amministrazione ad agire in maniera coerente con criteri di provata economicità e volti a ripristinare un servizio degno per tutti i cittadini».