Gentile Direttore, permetta alcune osservazioni, che ritengo necessarie per ristabilire un minimo di correttezza nel dibattito pubblico.

L’impostazione dell’articolo nell’ultimo numero del Diario, al di là del titolo suggestivo, appare più orientata a screditare che a informare. Nel merito, l’articolo tenta di presentare come incoerente un’attività istituzionale pienamente legittima e coerente, che si è svolta su mandato del Sindaco e dell’Amministrazione comunale tutta. Nella giornata di giovedì 24 aprile (e non “venerdì scorso”, data riportata per evidente e mera disattenzione), mi sono recato presso gli uffici della Direzione Regionale Rifiuti per rappresentare in modo chiaro e formale la contrarietà del Comune di Civitavecchia all’ampliamento della discarica di Fosso Crepacuore. Il tentativo di trasformare una semplice imprecisione nella data in un atto di “correzione goffa” è scorretto e pretestuoso. Basta consultare i registri degli uffici regionali per verificare che l’appuntamento si è svolto giovedì 24 aprile, non certo il giorno successivo, che era festivo. La precisazione in trasmissione è avvenuta con la massima trasparenza, come è giusto fare quando si riscontra un refuso.

Quanto al resto, continuo a credere che la costruzione di un sistema moderno di gestione dei rifiuti richieda anche responsabilità culturale e partecipazione attiva da parte dei cittadini. Ironizzare su concetti come “rieducazione” o “incentivazione civica” non cambia la sostanza: senza coinvolgimento della comunità, nessuna transizione ecologica è possibile. E soprattutto, ribadisco, non esistono contraddizioni. Il no dell’amministrazione comunale è chiaro e imprescindibile rispetto all’arrivo di rifiuti da Roma, ed è su questo che ci siamo espressi con fermezza. Allo stesso tempo, siamo disponibili a ragionare su modelli di gestione e chiusura del ciclo dei rifiuti che servano esclusivamente il nostro territorio e, al massimo, il comprensorio, in un’ottica di autosufficienza e sostenibilità.

Inoltre, ritengo di essere stato altrettanto chiaro sull’obiettivo, condiviso anche questo con tutta la nostra maggioranza, di potenziamento della raccolta differenziata porta a porta, così come nell’indicare i cassonetti intelligenti come una “sperimentazione”. Ogni altra lettura appare sinceramente un po’ forzata.

Stefano Giannini, Assessore all’Ambiente

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Caro Assessore, il riferimento all’evidente distrazione nella data dell’incontro in Regione era francamente marginale nell’economia dell’articolo e prendiamo atto che si è trattato, appunto, di un refuso e di una svista. Non si può fare a meno di notare come invece non risponda nel merito delle 4 presunte contraddizioni a cui si fa riferimento nel Diario: 1-Il no all’arrivo dei rifiuti da Roma penso trovi d’accordo tutti. Ma a tal proposito ci dica se la disponibilità a ragionare sulla chiusura del ciclo de rifiuti sul territorio comprenda anche un impianto di trattamento connesso alla discarica (previsto nella proposta Mad) per poter conferire i rifiuti del comprensorio, ora destinati a Viterbo. Proprio ciò a cui a suo tempo il M5S, vostro alleato, disse no, aprendo la strada ai rifiuti di Roma.

2- Ci spieghi meglio come pensa di conciliare il potenziamento della differenziata con i cassonetti intelligenti, tanto invisi sempre al M5S e con il licenziamento, annunciato dall’amministrazione, di buona parte degli interinali di Csp.

3- Nulla ha detto, l’assessore, sulla opportunità persa per dare un ruolo (e nuovi ricavi) alla stessa Csp e sui rischi di privatizzazione dei servizi derivanti dai conti in rosso della municipalizzata e di risarcimento danni a carico del comune per la scelta di un impianto aerobico (puzzolente) anziché trattare sulla taglia dello stesso tipo di impianto, ma anaerobico, ossia il biodigestore autorizzato dalla regione ai tempi di Zingaretti.

Quindi, non si tratta solo di chiarire l’uso delle parole come “rieducazione”, ma di spiegare ai cittadini come si intenda salvare Csp (sempre che non ci siano altre idee) offrendo al tempo stesso servizi e costi adeguati ai civitavecchiesi. E tutto questo, francamente, Giannini non lo ha detto né prima, né dopo nella replica. (Dir.)