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CERVETERI - A I Terzi il tempo, sotto alcuni punti di vista, sembra essersi fermato a un passato assai lontano. Quello in cui i cittadini, per poter cucinare o anche semplicemente bere un bicchiere d’acqua, dovevano recarsi al ruscello.
Tutta colpa di una diatriba, come denuncia il capogruppo FdI in consiglio comunale Luigino Bucchi, tra Arsial («ente proprietario dell’attuale acquedotto che “dovrebbe” servire la zona») e Comune («che lo dovrebbe prendere in carico»). Un problema - come spiegato dall’esponente del partito di Giorgia Meloni - sorto «negli anni ’70, all’indomani della realizzazione dell’acquedotto comunale “Spanora-Casalone”». In quel momento alcune famiglie, a causa di «problemi tecnici» non si allacciarono alla nuova condotta. «Nonostante le continue rimostranze dei cittadini interessati dal problema» incalza ancora Bucchi, «il problema non è mai stato affrontato con determinazione da parte delle varie amministrazioni che si sono susseguite nel “palazzetto comunale”». Il tutto nonostante «i proclami a mezzo stampa di avvenuta soluzione del problema da parte dell’ex sindaco Pascucci (2019) e dall’attuale sindaca Gubetti (2022)». Dichiarazioni che, evidenzia ancora il capogruppo di Fratelli d’Italia, «non hanno mai trovato riscontro». Problema, quello dei rubinetti a secco per molte utenze della frazione, riportato sui tavoli della politica anche nel 2024 con un’interrogazione presentata proprio dal capogruppo FdI, Luigino Bucchi. Con l’atto, il consigliere ha provato a «sollecitare una soluzione al problema», ottenendo come risposta che «sarebbe stato aperto con urgenza un tavolo di confronto con Arsial per arrivare alla soluzione del problema». Promessa alla quale però « ha fatto seguito il nulla», rincara la dose il consigliere comunale.
«L'amministrazione del sindaco Gubetti che annuncia in continuazione l'avvio di opere pubbliche faraoniche, che, visti i precedenti potrebbero rimanere incomplete per decenni, si ricordi che nella frazione de I Terzi alcune famiglie nel 2025 sono ancora costrette a farsi una doccia “spruzzandosi” una bottiglia di acqua sul corpo, trasportare taniche di acqua avanti e indietro in casa per poter utilizzare i servizi igienici, cucinare, soddisfare i fabbisogni della casa, degli esseri umani e degli animali». Insomma, per Bucchi, «il tempo dei tavoli (50 anni circa) è più che esaurito. Come FdI presenteremo una ulteriore interrogazione affinché nel prossimo consiglio comunale la sindaca e gli assessorati coinvolti riferiscano in aula in merito alle iniziative adottate per la soluzione di questo vergognoso e inaccettabile problema».
SU VIA SETTEVENE PALO INTANTO PARTONO I LAVORI
E se I Terzi aspetta ancora una risposta, dall'altra parte qualcosa sembra finalmente muoversi in via Settevene Palo dove i residenti da circa 20 giorni sono costretti a rimanere senza acqua nelle ore serali e notturne. A denunciare la situazione era stata una residente. «Ci sono due disabili in casa e non è più sostenibile una cosa del genere. Abbiamo contattato il sindaco, gli uffici del Comune, Acea. Come si fa a vivere senz’acqua? Questa situazione si ripete ogni anno nello stesso periodo». E ora, a quanto pare, finalmente una buona notizia. Il sindaco in persona si èattivato per risolvere il problema e già nelle prossime ore, dovrebbero partire i lavori sulla rete per garantire approvvigionamento continuo alle utenze. Sospiro di sollievo dunque per i cittadini che ora, con le dita incrociate, attendono il lieto fine a questa odissea
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