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MONTEFIASCONE - Non c’è pace per l’amministrazione della sindaca Giulia De Santis.
Dopo le accese polemiche della scorsa settimana, seguite al mancato rinvio del consiglio comunale dopo la tragedia del crollo del ristorante Miralago, i consiglieri di opposizione, Danti Andrea, Celeste Orietta, Ranaldi Maria Cristina, Ceccarelli Massimo e Manzi Paolo Domenico, portano alla ribalta una vecchia questione.
«Nel corso del consiglio comunale del 10 maggio 2022, tra le interrogazioni rivolte dalla opposizione all’amministrazione De Santis, una riguardava il taglio di 3 pioppi secolari sul lungolago di Montefiascone». Inizia così la nota dei consiglieri, che spiegano: «Era infatti accaduto che, improvvisamente – a parere nostro, senza alcun motivo – erano state abbattute 3 piante secolari e si chiedeva che si facesse chiarezza sull’accaduto.
Le risposte date dall’amministrazione non erano minimamente convincenti (4 amministratori dettero 3 versioni diverse) e, pertanto, su iniziativa del consigliere comunale Orietta Celeste, a nome di tutta la opposizione, vennero avanzate istanze a tutti gli organi che potevano aver autorizzato “l’abbattimento”. Il Comune di Montefiascone, i carabinieri forestali, i vigili urbani, il demanio e la Regione Lazio dichiaravano tutti di non avere autorizzato il taglio, mentre la Provincia di Viterbo non dava riscontro alcuno. Da qui l’ipotesi che le piante secolari si fossero suicidate. Il consigliere comunale Massimo Ceccarelli, dopo qualche mese, in assenza di risposte esaurienti, tornò sull’argomento, a mezzo stampa, pretendendo che l’amministrazione facesse chiarezza sull’accaduto, una volta per tutte. Nel silenzio tombale della maggioranza Pd/M5s e appendici varie, nel frattempo, la opposizione continuava a richiedere alla Provincia di Viterbo se tale ente avesse autorizzato il taglio delle piante secolari e, finalmente, dopo oltre un anno dalla prima istanza, otteneva risposta: ebbene, le piante secolari non si sono suicidate da sole. Siamo, però, sobbalzati sulla sedia quando abbiamo visto l’iter amministrativo seguito - affermano - . La richiesta è stata inoltrata al Comune di Montefiascone da un privato, esercente un’attività commerciale sul lungolago in data 8 febbraio 2022 e, il 7 marzo 2022, il geometra Luciano Cimarello, responsabile della Zona 1 della Provincia di Viterbo, ha eseguito un sopralluogo ipotizzando che le piante potevano essere pericolose. Il 9 marzo 2022 la Provincia di Viterbo, a firma del medesimo Cimarello e del dirigente del Settore Tecnico, senza ulteriori accertamenti, autorizzava il privato al taglio e all’estirpazione delle 3 piante secolari di pioppo – ubicate su area pubblica (N.B.) -, con unica prescrizione di messa a dimora di 3 alberi di essenze tipiche. Tra qualche centinaio di anni, se tutto va bene, le nuove piante avranno raggiunto le dimensioni di quelle secolari abbattute. A prescindere dalla correttezza o meno dell’iter amministrativo seguito – su cui sommessamente dubitiamo – ci sorgono spontanee alcune domande: perché nel consiglio comunale del 10 maggio 2022 il sindaco De Santis (consigliere provinciale) e l’assessore Luciano Cimarello (dipendente della Provincia di Viterbo e responsabile della zona del lungolago), hanno omesso di dire che l’autorizzazione all’abbattimento delle piante secolari era un atto a firma dell’assessore Cimarello? Cosa si voleva nascondere? Secondo le nostre poche conoscenze tecniche, prima di abbattere piante secolari, necessitava innanzitutto un censimento delle piante malate e, soprattutto, delle analisi predisposte da tecnici competenti in materia (agronomi, dottori forestali e simili) che avrebbero dovuto accertare se le piante erano veramente ammalorate e, in caso positivo, se l’unico rimedio era l’abbattimento o potevano essere curate altrimenti. Perché questa grande fretta di abbattere le piante e far sparire addirittura anche il tronco? Siamo proprio sicuri che il geometra Cimarello non avrebbe dovuto astenersi dal decidere sulla questione in qualità di responsabile di zona della Provincia di Viterbo sul lungolago di Montefiascone, rivestendo la carica di assessore al Comune di Montefiascone, a cui era pervenuta la richiesta del privato di taglio delle piante secolari? È lecito autorizzare un privato ad abbattere piante, per di più secolari, ubicate su un’area pubblica?. Noi ci siamo fatti un’idea precisa sulla vicenda, come pure la gran parte dei cittadini Montefiasconesi. Ma siamo ancora più convinti della totale arroganza, presunzione e inadeguatezza di questa amministrazione, che si manifesta in ogni atto che compie. Sindaco, le rivolgiamo un invito non richiesto - concludono i consiglieri - metta fine alla sua penosa amministrazione, prima che sia troppo tardi. Montefiascone Merita… di meglio».