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CIVITAVECCHIA – La proposta di avviare una superperizia arboricola indipendente sugli alberi di piazza Regina Margherita è stata bocciata dalla maggioranza, nonostante i rilievi sollevati dai consiglieri di minoranza Massimiliano Grasso e Mirko Mecozzi. La mozione, discussa giovedì in consiglio comunale, mirava a sospendere ogni ulteriore abbattimento fino a ottenere un nuovo parere tecnico che tenesse conto delle due relazioni già acquisite, firmate da soggetti altamente qualificati ma giunte a conclusioni in parte divergenti. Il consigliere Grasso ha ricostruito l’iter amministrativo: dal primo incarico affidato nel 2023 all’agronomo Benedetti, che propose l’abbattimento di tutti i 16 alberi presenti nella piazza, fino alla controperizia commissionata nel marzo 2025 all’Università della Tuscia, che ne ha salvati quattro. «Due perizie di soggetti autorevoli – ha detto Grasso – ma con esiti significativamente diversi: è necessario un terzo parere per dirimere ogni dubbio e tutelare patrimonio arboreo e correttezza amministrativa».
A preoccupare i consiglieri è anche il mancato aggiornamento della Soprintendenza, che – come ricordato da Mecozzi – in una nota del 22 aprile 2024 aveva autorizzato il progetto di riqualificazione sulla base della sola relazione Benedetti, auspicando però soluzioni compatibili con la salvaguardia di alcune alberature. «Se l’amministrazione ha deciso di considerare superata la prima perizia, perché non ha trasmesso anche la seconda alla Soprintendenza? – ha incalzato Grasso – È un passaggio essenziale per la legittimità dell’iter».
L’assessore all’Ambiente Stefano Giannini ha respinto le accuse, sostenendo che la richiesta della mozione sia stata “già soddisfatta nei fatti” con il coinvolgimento dell’Università. «Abbiamo ottenuto un risultato positivo salvando tre alberi – ha dichiarato – e la relazione è stata inviata come richiesto. Non esistono discrepanze tali da giustificare ulteriori ritardi».
Ma la minoranza non ci sta: «Non vogliamo strumentalizzare – ha chiarito Mecozzi – ma solo mettere in guardia. È corretto andare avanti nel progetto senza un ulteriore passaggio con la Soprintendenza?». Grasso ha parlato apertamente di “vizio di procedimento”, paventando possibili criticità future anche sul fronte della legittimità urbanistica e paesaggistica del progetto. Nonostante i richiami alla prudenza e alla trasparenza, la maggioranza ha respinto la mozione, confermando l’intenzione di procedere secondo quanto già stabilito.
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