Roma, 4 giu. (Adnkronos) - "Secondo alcune testate, il relatore del mio caso in Commissione Affari Giuridici avrebbe manifestato lintenzione di accogliere la richiesta ungherese di revoca della mia immunità parlamentare. Se così fosse, verrei esposta a una persecuzione politica certa e spietata. Rischierei di tornare in fondo a quel maledetto pozzo in cui, per mesi, sono stata rinchiusa ingiustamente, in violazione dei più basilari diritti fondamentali". Lo afferma Ilaria Salis, europarlamentare di The Left - Avs. "Una persecuzione tanto più accanita oggi, dopo mesi in cui ho esercitato il mio mandato di eurodeputata senza mai arretrare - prosegue la parlamentare dell sinistra - nella denuncia del regime di Orbán. Lautocrate della cosiddetta 'democrazia illiberale' non ha mai cercato giustizia, ma vendetta. Oggi più che mai. In Ungheria, il processo nei miei confronti ha già una sentenza scritta: nel disprezzo della presunzione dinnocenza, il governo ha più volte anticipato lesito giudiziario, dichiarando pubblicamente che sarei una 'criminale', una 'terrorista', e che merito una condanna esemplare". "Le udienze sarebbero una farsa ancora più farsesca delle precedenti pesantemente condizionata dal potere politico. Che in Ungheria lindipendenza della magistratura non sia garantita è un fatto noto e documentato, come dimostra anche lattivazione dellarticolo 7.1 da parte dellUnione Europea, per il rischio evidente di gravi violazioni dei valori fondamentali. I colleghi che saranno chiamati a votare sulla mia immunità, prima in Commissione e poi in Plenaria, decideranno anche del futuro dellEuropa. Dovranno scegliere - conclude Salis - da che parte stare e assumersene tutta la responsabilità, morale e politica: con lo Stato di diritto e la democrazia, o con il regime illiberale di Orbán, che con il suo gruppo dei 'Patrioti' punta a imprimere una torsione nazionalista e autoritaria allintero continente".