Roma, 19 nov. (Adnkronos) - "A 50 anni dalla sua prematura scomparsa, la Camera dei deputati ricorda Pier Paolo Pasolini, tra i più celebri e influenti intellettuali italiani del Novecento. Pasolini è stato un protagonista della cultura italiana. Da scrittore, poeta e regista, ha raccontato le profonde trasformazioni sociali e morali che attraversavano il nostro Paese nel Secondo dopoguerra. Ha interpretato con spirito critico la nuova modernità che accompagnava quella stagione di rinascita, segnata da attese e da speranze. Proprio mentre si affermavano i principi di uguaglianza e di libertà, è stato tra i primi a intravedere gli aspetti più controversi di un consumismo che minacciava le nostre tradizioni e i nostri valori". Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervenendo nella Sala della Regina di Montecitorio all'evento 'Pasolini e lItalia. Cinquantanni dopo'. "Non ha esitato -ha ricordato Fontana- a mettere in guardia lopinione pubblica contro la perdita di identità culturale e contro il lento impoverimento del linguaggio causati dal conformismo. In questa denuncia sociale è custodito il suo invito a preservare lautenticità dellesperienza umana, che ai suoi occhi appariva compromessa dal progresso materiale. Da questa prospettiva si può cogliere lattualità di un messaggio che conserva intatta la propria forza in un momento in cui nuovi modelli culturali e sociali pretendono di uniformare il nostro pensiero". "Con il suo atteggiamento polemico e controcorrente, Pasolini ha attirato consensi e ammirazione, e al tempo stesso anche aspre critiche. Ma le sue idee non nascevano assolutamente da unavversione verso lItalia. Al contrario, lamore per la sua terra lo spronava a dar voce agli ultimi e agli esclusi, che restano i veri protagonisti della sua prosa. Questa sua personalità, provocatoria e anticonformista, coesisteva con la natura privata di uomo introverso, silenzioso e segnato da uninquietudine profonda. Forse è questo il tratto più evidente, ma genuino, della sua figura. Mezzo secolo dopo il suo assassinio che scosse lItalia intera, le sue parole -ha concluso il presidente della Camera- continuano a interrogarci con unurgenza che ancora oggi appare attuale. Le sue riflessioni ci ricordano che possiamo restare liberi solo se riusciamo a difenderci contro ogni tentativo di omologazione. E che una sana democrazia non vive di consenso unanime, ma di confronto, di dialogo e di rispetto reciproco".