Roma, 17 nov. (Adnkronos) - "Le critiche secondo cui la riduzione della seconda aliquota Irpef favorirebbe i redditi più alti sono smentite dai numeri: il taglio dal 35 al 33% riguarda oltre 10 milioni di contribuenti, e tre quarti di essi dichiarano meno di 50mila euro lordi annui. È improprio definire ricco un padre di famiglia monoreddito con 50mila euro di reddito. Il Governo Meloni sta portando avanti scelte strutturali grazie alla stabilità, non misure orientate al consenso immediato". Così il senatore Antonella Zedda, vicecapogruppo di Fratelli dItalia al Senato. Sulla contestazione del viceministro Leo allinterpretazione dellIstat, "condivido pienamente - prosegue - lIrpef tassa il reddito individuale. Utilizzare il reddito equivalente familiare per valutare una misura che interviene sullimposta personale è concettualmente e metodologicamente sbagliato". "Il taglio non è una tantum, ma parte di un percorso previsto dalla Delega Fiscale. La misura vale 2,9 miliardi nel 2025, ma nel quadro complessivo 20252026 pesa 21 miliardi, un punto di Pil: la più significativa misura redistributiva strutturale degli ultimi anni. Riguarda 13,6 milioni di contribuenti, tre quarti sotto i 50mila euro, con benefici fino a 440 euro. A ciò si aggiungono la detassazione del trattamento economico accessorio, laliquota del 5% sugli aumenti retributivi e quella del 15% su turni, notturni e festivi", conclude.