Roma, 9 lug (Adnkronos) - Chi ha vinto e chi ha perso le elezioni in Francia? "Ha perso Marine Le Pen, che ha provato la spallata insieme a Jordan Bardella. Entrambi hanno perso", risponde il neo eurodeputato del Pd Matteo Ricci. Le Pen e Bardella "si erano illusi al primo turno, ma l'altissima partecipazione popolare al voto ha rappresentato una porta in faccia all'estrema destra e la vittoria della Francia democratica e repubblicana che, comunque, anche grazie a un sistema elettorale, quello a doppio turno, riesce a mettere un argine allestremismo di destra antieuropeista", dice Ricci all'Adnkronos. Che scelta è stata quella di Macron, in solitudine, di sciogliere l'Assemblea dopo le europee? "Macron ha compiuto un grande azzardo. Ma ha evitato il possibile indebolimento del governo, dopo il voto delle europee. Quanto accaduto, però, è per lui una grande lezione: non può pensare di governare la Francia senza la sinistra. Non si governa la Francia senza la sinistra, tant'è che il vero vincitore delle elezioni è il Nuovo fronte popolare. Mentre Macron attendeva lindebolirsi dei socialisti, è cresciuto Mélenchon. Ora fare un patto con il Nuovo fronte popolare per Macron diventa più complicato. Perché c'è, nel Fronte, la leadership più radicale di Mélenchon. Tuttavia, non c'è altra strada. È evidente che, se il centro e la sinistra non aprono una fase nuova in Francia, non solo non si riuscirà a comporre il governo, ma saranno a rischio le prossime elezioni presidenziali". Che indicazioni si possono trarre in Italia dal voto francese, è possibile replicare lo stesso schema del Nuovo fronte popolare? "Sicuramente che uniti si vince. Però noi non dobbiamo costruire un fronte popolare: noi abbiamo, attraverso le elezioni europee, già aperto una fase nuova". (Adnkronos) - "Il Partito democratico è il partito che compete con Fratelli d'Italia per la posizione di primo partito italiano ed è il baricentro di un nuovo centrosinistra, con il quale costruire l'alternativa di governo. Il contesto che stiamo vivendo rende questo percorso fattibile, attraverso battaglie comuni, come quella contro l'autonomia differenziata. Reputo positivo il fatto che nel comitato referendario ci siano quasi tutte le forze di opposizione". "Tuttavia -chiarisce Ricci-, penso che non si debba costruire un fronte popolare 'contro' qualcuno o qualcosa. Si deve sicuramente partire da battaglie comuni, ma, allo stesso tempo, abbiamo davanti a noi due anni per costruire un'alternativa di governo. E lalternativa al governo Meloni la si costruisce con un nuovo centrosinistra che ha come guida il Partito democratico e che deve tenere dentro i 5 Stelle, auspicando la leadership di Giuseppe Conte si mantenga, perché è una linea politica compatibile con quella del Partito democratico. Così come è compatibile quella di Avs, che ha avuto unottima affermazione alle europee". Per l'eurodeputato dem, "serve, infine, una forza centrista che al momento non cè. Noi abbiamo, quindi, il doppio compito nei prossimi mesi di lavorare per il rafforzamento organizzativo politico, per il piano di alternativa di governo del Pd, ma abbiamo bisogno anche di lavorare per favorire la creazione di una forza liberal democratica centrista. A causa dei personalismi tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, quell'area non ha ottenuto rappresentanza alle ultime elezioni europee, tuttavia conta in Italia almeno un milione e mezzo di elettori. Per costruire un'alternativa abbiamo bisogno anche di una gamba moderata, liberale, per avere appunto un centrosinistra vincente, competitivo". (Adnkronos) - "Non possiamo lasciare il centro a Forza Italia, abbiamo bisogno di lavorare anche alla ricomposizione di quell'area -prosegue Ricci-. Solo con un nuovo centrosinistra unito e alternativo al governo di destra - non solo sul fronte dell'opposizione da fare a questultimo, anche sul fronte delle proposte - che abbiamo tempo per costruire, da qui a due anni, possiamo tornare al governo del paese. Quali saranno, invece, le conseguenze in Europa delle elezioni francesi, alla vigilia della complessa composizione del 'puzzle' della Commissione Ue? "In Europa il tentativo di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini di cambiare maggioranza nel Parlamento Europeo è miseramente fallito. Si sta costruendo un'alleanza difficile tra popolari, socialisti e democratici e liberali, nel segno delleuropeismo. Noi ci auguriamo che si possa allargare anche ai verdi. Dentro questa matrice europeista si sta trovando un accordo di programma con Ursula von der Leyen. Non è facile, ma è la scelta più responsabile per riprendere un percorso per un'Europa più unita e più forte, che io spero divenga anche federale". "Giorgia Meloni ha perso questa partita, è rimasta isolata, ha isolato l'Italia e dentro questa sconfitta ha perso una seconda volta perché non solo non le è riuscito il tentativo strategico di spostare a destra il Parlamento europeo, ma ha perso anche la leadership dell'estrema destra, giacché il nuovo gruppo dei Patrioti è guidato da Victor Orban -aggiunge Ricci-. Questo comporta una boccata d'ossigeno per l'europeismo, ma c'è tanto lavoro da fare. Come Socialisti & Democratici siamo numericamente il secondo gruppo parlamentare, ma siamo molto più compatti rispetto al Partito Popolare Europeo che ha molte anime al proprio interno. Possiamo svolgere un ruolo importante nonostante non spetti a noi la guida della Commissione e abbiamo ottenuto un riconoscimento importante con la guida del Consiglio Europeo affidata all'ex premier portoghese Antonio Costa".