Roma, 15 set. (Adnkronos) - "Il Partito Democratico ha presentato oggi alla Camera una mozione sulla crisi del cinema e dellindustria audiovisiva italiana, chiedendo al Governo e in particolare al Ministro Giuli di 'cambiare rotta e smetterla con interventi che penalizzano un settore strategico che il Governo inspiegabilmente considera ostile'". Intervenendo in Aula per il gruppo democratico, il delegato dAula Andrea Casu ha denunciato come il ministro Giuli stia gestendo le nomine di settore allinsegna dellamichettismo, con Cinecittà ridotta a landa desolata, condannata a essere luogo di eventi più che di grandi produzioni internazionali in calo anno dopo anno. Serve chiarezza e trasparenza: una delle più importanti eccellenze del nostro Made in Italy non può essere travolta dal sospetto di opacità gestionale, ne va dellintero comparto. La filiera sta vivendo uno stallo si legge nella mozione che dimostra linefficacia delle politiche messe in campo da tre anni a questa parte. In particolare, linerzia e lincertezza del Governo Meloni stanno portando le grandi produzioni internazionali a virare altrove, verso altri Paesi, facendo perdere allItalia importanti quote di mercato, mentre invece sarebbe necessario un potenziamento delle risorse non certo i tagli a cui abbiamo assistito. Il Pd ricorda inoltre che le maestranze italiane, riconosciute in tutto il mondo come eccellenza assoluta, oggi non lavorano e sono costrette a migrare in altri settori pur di non perdere loccupazione. È una scelta triste, conseguenza diretta delle incertezze e dei tentennamenti di questo Governo. La mozione ribadisce che il tax credit, potenziato con la riforma Franceschini, va perfezionato dopo oltre dieci anni di applicazione, ma non può essere abbandonato. Vanno migliorate le forme di controllo, in quello che è lo strumento utilizzato in tutto il mondo per attrarre e incentivare gli investimenti. Tra gli impegni chiesti al Governo: incrementare i finanziamenti destinati al settore, potenziare il fondo per il tax credit, rilanciare le sale cinematografiche come presìdi culturali e sociali ed evitare che anche a livello nazionale vengano avanzate norme ingiuste e sbagliate come quella recentemente proposte dalla Regione Lazio per facilitare la trasformazione delle storiche sale in luoghi puramente commerciali bloccata dalla battaglia del Pd e delle forze di opposizione, tutelare loccupazione, sostenere i produttori indipendenti quali garanzia di pluralismo e innovazione, governare la sfida tecnologica garantendo la giusta attenzione alle preoccupazioni espresse da tutti i protagonisti delle industrie culturali e creative in occasione del confronto parlamentare sullarticolo 25 del disegno di legge sullintelligenza artificiale. Vogliamo che la discussione di oggi sia solo il primo passo di unanalisi più profonda - ha detto Casu - vogliamo parlamentarizzare la crisi dellindustria audiovisiva e ascoltare qui alla Camera la voce di tutti i soggetti coinvolti offrendo uno spazio di confronto reale a tutte le realtà che si sono mobilitate nellultimo anno. Il Pd chiede infine di accelerare lesame parlamentare della legge Schlein che chiede di intervenire sulla governance di settore istituendo unAgenzia per il cinema e laudiovisivo, con compiti precisi di progettazione, gestione e promozione delle politiche pubbliche per rafforzare un comparto strategico per leconomia, il lavoro e lidentità culturale del Paese.