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Avrebbe cominciato a stare male già qualche giorno prima di lunedì, Alessandra Petronio, la donna di 36 anni morta lunedì all’ospedale Santa Rosa dove è arrivata sanguinante.
La procura di Viterbo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e ha disposto il sequestro della cartella clinica e l’autopsia.
Gli investigatori della squadra mobile che conducono le indagini, coordinati dal pm Flavio Serracchiani, escludono che il decesso possa ricondursi a fatti violenti.
Secondo quanto ricostruito fino a questo momento, la donna avrebbe iniziato ad avere perdite ematiche già da sabato. Le sarebbe stato somministrato un farmaco che non ha risolto il problema.
E così lunedì la donna è stata accompagnata dal compagno in ospedale ma poco dopo l’ingresso al pronto soccorso ha perso conoscenza.
È stata intubata e trasferita d’urgenza nel reparto di rianimazione dove i medici hanno tentato di tutto per rianimarla.
Alessandra Petronio non si è più ripresa.
Sarebbe escluso, da quanto si è potuto apprendere fino a questo momento, che il sanguinamento, con tutta probabilità di origine ginecologica, possa essere ricondotto a una gravidanza.
La donna non sarebbe stata incinta.
Le indagini vertono, non solo a capire la causa della morte, ma anche se le cure prestate siano state adeguate.
Tra le ipotesi al vaglio anche quella che possa essere stata colpita da un’infezione.
Sarà l’esame autoptico, che verrà eseguito nelle prossime ore, a chiarire le cause del decesso e a sciogliere tutti i nodi.