All’insegna del pragmatismo con una visione improntata a “esportare” la conoscenza della Macchina di Santa Rosa e il Trasporto del 3 settembre fuori dai confini. Superare le mura di Viterbo per promuovere un evento unico anche a livello internazionale.

Gli ospiti di quest’anno a Palazzo dei Priori potrebbero essere definiti “funzionali” al perseguimento di tale obiettivo, reiterato in più occasioni dalla sindaca Chiara Frontini.

Tra i molti invitati a palazzo, infatti, erano presenti diversi ambasciatori di Paesi soprattutto dell’America latina, con alcuni dei quali esiste un legame particolare.

Nella fattispecie con la Colombia.

Alberto Ospina, ambasciatore colombiano presso la Santa Sede, subito dopo il passaggio di Gloria ha dichiarato: «Ho avuto la fortuna di poterla ammirare da vicino, anche sotto. E’ una grande manifestazione molto ben organizzata, si vede che c’è dietro la devozione di un’intera città. Io ho molta fede e ho chiesto a Santa Rosa per il nostro Paese, per tutta l’America Latina e per l’Italia di essere sempre più uniti».

Ha poi evidenziato: «Anche per noi colombiani Santa Rosa è molto importante. Abbiamo due città che ci accomunano a voi: una dedicata a Santa Rosa de Viterbo e l’altra che si chiama proprio Viterbo».

Anche Ligia Margarita Kessep, ambasciatore della Colombia presso il Quirinale, ha richiamato l’esistenza della città colombiana intitolata a Santa Rosa de Viterbo, dove il 15 settembre si svolge una grande festa dedicata alla Santa.

E rivela che «in un incontro bilaterale con la sindaca Frontini abbiamo parlato di un gemellaggio tra le nostre città anche perché oltre al nome esistono tanti altri punti in comune».

«Uno spettacolo incredibile. E’ un onore per me essere qui ad assistere a questa manifestazione» è stato il commento di Federico Zamora, ambasciatore del Costa Rica presso la Santa Sede.

Per Giuseppe Fedele, console d’Italia a Gerusalemme: «Una prima esperienza straordinaria, una festa emozionante in cui mi sento particolarmente coinvolto avendo facilitato la mostra internazionale 'Machines for peace' sulle Grandi Macchine a spalla, patrimonio Unesco, a Gerusalemme dove ho avuto modo di incontrare le città della Rete, tra cui Viterbo, a Betlemme e a Gerusalemme».

La mostra, attualmente in esposizione presso la sala del Quattrocento del monastero di Santa Rosa dove resterà fino al 10 settembre, è una delle iniziative organizzate in occasione del decennale del riconoscimento Unesco.

Sulla promozione e valorizzazione del Trasporto ha focalizzato l’attenzione Stefano Ubertini, rettore dell'università degli studi della Tuscia.

«Per la nostra città e il nostro territorio dobbiamo farci conoscere di più fuori dai confini provinciali perché la Macchina di Santa Rosa, riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità, rappresenta il culmine di tutti gli eventi. Siamo un territorio piccolo, dobbiamo lavorare tutti insieme con lo stesso obiettivo per promuoverlo verso l’esterno con il massimo impegno, dimenticando divisioni o qualsiasi altro problema. L’università in questo sarà a fianco di Viterbo e della Tuscia».

Tra gli ospiti anche Vittorio Sgarbi, sottosegretario e assessore alla Bellezza al comune di Viterbo, che quest’anno ha scelto di dribblare i giornalisti presenti.

Anfitrione della serata a Palazzo dei Priori, prima dell’arrivo della sindaca, l’assessore alla Cultura Alfonso Antoniozzi che per l’occasione ha indossato un completo tre pezzi in un vivace rosa geranio.