TARQUINIA – ‘’Piano urbanistico comunale generale’’: l’amministrazione Giulivi congeda il professor Cervellati. Nei giorni scorsi, infatti, è stata fatta recapitare una lettera di revoca dell’incarico al professore di fama internazionale. Una decisione che suscita la disapprovazione immediata da parte del Movimento civico per Tarquinia che critica la scelta del sindaco Giulivi, invocando piuttosto la necessità di una condivisione per una così importante decisione. “Abbiamo saputo – afferma il consigliere comunale d’opposizione Maurizio Conversini - che, con una nota inviata il 19 agosto dal nostro sindaco Giulivi al professor architetto Pier Luigi Cervellati, è intenzione dell'amministrazione comunale revocare a quest'ultimo l'incarico per la redazione del Pucg e che nei prossimi giorni lo stesso professore sarà a Tarquinia per discutere nel dettaglio la proposta. Sulla nota trasmessa viene riportato che ... ‘’si conferma la volontà di questa amministrazione, in funzione di una diversa programmazione urbanistica del proprio territorio, di retrocedere al prosieguo degli impegni assunti ...’’ Prendiamo atto e ci duole constatare che, per il nostro territorio, si perda l'ennesima occasione di dotarsi di un Piano regolatore "pensato" da un urbanista di fama internazionale, (in precedenza tale incarico era stato affidato e poi revocato allo studio dell'architetto Benevolo). Il nostro Movimento aveva messo tra le priorità del programma elettorale il completamento dell'iter approvativo del Piano regolatore al fine di avere, finalmente e a distanza di oltre 50 anni dalla sua prima stesura, uno strumento indispensabile per la programmazione e gestione del territorio”. “Continuiamo a ritenere questo, - prosegue Conversini - uno strumento per noi fondamentale e pericoloso considerarlo un orpello superato da strumenti urbanistici alternativi (piani integrati). Questa scelta quanto costerà alla comunità? Perché su un tema così importante per la vita del paese, su una decisione così definitiva, non si è sentita l'esigenza di aprire un dibattito pubblico? Perché si è preferito disattendere la necessaria pratica di pianificazione urbana (visione) tesa ad individuare strumenti urbanistici innovativi e sostenibili? Quale emergenza urbanistica era ed è così fondamentale da portare le vecchie e la nuova amministrazione a ritenere il Pucg un problema, anziché una soluzione? Recita un proverbio: non si può pensare di fare cose nuove e diverse, quando si continuano a fare le stesse cose”. “Il Movimento Civico - commenta Conversini - spera vivamente che tale scelta non diventi un "lasciapassare " per quelle politiche economico-espansive che consumano territorio, generano interventi occasionali e opere pubbliche non pensate. Il Pucg è e rimane un'occasione formidabile per ripensare la città e il suo territorio. E' una scelta che obbliga a considerare sia la prospettiva di lungo termine sia quella a breve termine, che non possono essere pensate e impostate in alternativa ma devono essere tenute insieme in modo organico e ordinato, distinguendo nel piano la parte strutturale da quella programmatica e obbligando le amministrazioni future al suo rispetto, alla sua attuazione e alla sua difesa».