VETRALLA – E’ arrivato il momento dello sposalizio dell’albero: due piante del bosco di Montefogliano si uniranno in matrimonio e lo fanno da centinaia di anni, le sue radici risalgono infatti al 1360. Una longevità che viene festeggiata dal 1470, ogni 8 di maggio: oggi con un corteo storico, i cavalieri, la banda, gli sbandieratori, con un atto di possesso in piena regola, con la presenza dell’amministrazione comunale, l’organizzazione attiva della Pro loco, le autorità del territorio sia civili che militari ad ogni livello, e soprattutto la popolazione, a partire dai bambini delle classi elementari, ma anche e soprattutto i cittadini, che da sempre vivono con passione questo importante appuntamento. Una cerimonia nuziale in piena regola quella di lunedì prossimo, a cominciare dalle 9 in piazza Vittorio Emanuele II, resa indispensabile per riaffermare il possesso sul bosco, da parte della comunità vetrallese. E chissà che proprio questo, non sia il segreto di una vita coniugale che dura nel tempo, il ricordarsi nell’andare avanti del perché di certe promesse, la bellezza dei sentimenti dei primi tempi, spinti da una carica di emozioni positive, il considerare ogni anno allo stesso giorno, il motivo di per cui si sta insieme. Anche il sindaco Aquilani, in prima linea durante la cerimonia, insieme alla segretaria comunale e agli assessori, e i consiglieri tutti, sottolinea che la magia dell’8 maggio è qualcosa di unico: «Siamo di fronte alla festa del più grande patrimonio che ci appartiene, quello dei nostri boschi. I due alberi e la cerimonia dello sposalizio che si terranno nella fase più importante nei pressi dell’eremo di Sant’Angelo, preceduti da una importante e storica sfilata, rappresentano il forte attaccamento della città a questo territorio e alla sua infinita bellezza. Siamo orgogliosi di rivederci ogni anno per celebrare insieme la natura e la sua grandezza, nel rispetto di una antica tradizione, che si rinnova con una cerimonia imponente e particolare e in cui tutti siamo protagonisti, ma dove l’attore principale è e rimane il nostro bosco».

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