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SANTA MARINELLA – Il sindaco di Santa Marinella un fiume in piena.
Pietro Tidei replica alle critiche delle opposizioni sulla vicenda dell’uso della macchina del Comune per recarsi in aeroporto. Una circostanza già pubblicamente ammessa, ribadisce il sindaco. «Per rispettare il lavoro della Magistratura già una volta il segretario comunale ha detto "no" al consiglio comunale aperto - dice subito Tidei – se serviva la prova della macchinazione partita da una foto che non è una foto e nella quale si vede solo un'auto scattata da un anonimo parente di un anonimo impiegato. Trasparenza, trasparenza invoca la destra. Difficile essere più trasparenti di così: i fatti sono già stati tutti chiariti, ammessi pubblicamente. Se ci sarà un processo o meno lo deciderà la magistratura. Non la piazza o le illazioni politiche»
«Ma chi ha orchestrato questa vendetta – sottolinea il primo cittadino - per aver perso anche le ultime elezioni al primo turno, ha messo i sassi in tasca a Fiorelli & company , sassi che iniziano a pesare troppo di fronte all’ipotesi che non si arrivi nemmeno al rinvio a giudizio, vista l’irrilevanza economica e l’eccezionalità della circostanza (circa 80 euro, un consiglio comunale protrattosi oltre misura, un aereo che partiva). Oltretutto, a fronte di circa 25mila euro di rimborsi pur spettanti, ma mai richiesti».
«Per non correre il rischio che la giustizia faccia il suo corso e decida di non istruire un processo per peculato d'uso che forse nemmeno si farà – afferma Pietro Tidei - l’unica soluzione per loro è passare subito alla lapidazione politica senza aspettare che la magistratura decida se istruire o meno un processo per peculato d’uso che forse nemmeno si farà. Meglio portarsi avanti con il lavoro e farlo in un bel consiglio comunale aperto di fronte a facinorosi supporter già attivati sui social. Peccato che già una volta il segretario comunale si è opposto a portare in consiglio l’auto blu, proprio per rispetto del lavoro dei magistrati. Una trasparenza che puzza di bruciato: tra i banchi dell’opposizione si aggira indisturbato chi è già sottoposto ad un vero processo per corruzione (siamo lontani dal peculato d’uso) per fatti commessi in forza della sua carica politica. La richiesta di consiglio comunale aperto in quel caso risulta “non pervenuta”».
«Questi zelanti sostenitori della trasparenza – polemizza il sindaco Pietro Tidei – sono gli stessi che hanno diligentemente taciuto quando il loro stesso sindaco, nell'ottobre 2019, fu condannato a un anno in primo grado per abuso d'ufficio. E non "fiatarono" nemmeno quando quel sindaco fu effettivamente rinviato a giudizio dal gip per corruzione nel processo "Mafia Litorale", poi peraltro andato prescritto. La richiesta di consiglio comunale aperto? “Non pervenuta” anche in quei casi.
Perché Il processo, come è giusto si fa in aula e gli imputati sono tutti innocenti fino al terzo grado.
E chi non è nemmeno imputato? Se si chiama Tidei sono pronti i sassi in tasca, in nome della trasparenza».
Sulla firma del comunicato delle opposizioni (Lista civica Fiorelli – Lega Salvini Premier – Forza Italia – Fratelli d' Italia – Noi Moderati) -Tidei chiude – più sigle che consiglieri , i 4 che usarono l’esposto anonimo, più uno. I soliti noti, insomma».
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