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BARBARANO ROMANO - Una scoperta archeologica di eccezionale valore è emersa in questi giorni nell’area del Caiolo, nella necropoli etrusca di San Giuliano, a Barbarano Romano. Durante gli scavi diretti dalla Baylor University (Texas) e autorizzati dal Ministero della Cultura, è stata rinvenuta una tomba a tumulo rimasta intatta per oltre 2.700 anni, risalente alla fase finale dell’epoca orientalizzante (fine VII secolo a.C.).
Il tumulo, ancora sigillato al momento della scoperta, ha immediatamente mostrato la sua importanza: rimossa con estrema cautela la lastra di chiusura della camera funeraria, gli archeologi si sono trovati di fronte a un corredo straordinariamente ricco. Decine di vasi in ceramica fine, decorati in stile etrusco-geometrico, erano disposti secondo rituali ben codificati. Un vaso, posto nei pressi dell’ingresso, sembra indicare un preciso ruolo nel rito funebre.
Sulla sinistra della camera, sopra il letto funerario, sono visibili un bacile e raffinati ornamenti in bronzo, probabilmente appartenuti al defunto. Oggetti intatti, nella loro posizione originaria, che offrono uno spaccato raro e prezioso delle pratiche funerarie etrusche. Il team sta ora procedendo alla documentazione dettagliata della sepoltura, passaggio indispensabile prima di avviare lo scavo stratigrafico che potrà fornire ulteriori indizi su identità, rango sociale e ritualità del defunto. Un ritrovamento che conferma l’inestimabile valore archeologico dell’area di San Giuliano e il ruolo centrale del territorio della Tuscia nello studio della civiltà etrusca.
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