CIVITAVECCHIA – Contrastare la diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza a tutela della salute dei cittadini. Questo l’obiettivo dell’operazione condotta dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Civitavecchia e dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno intercettato, presso il porto, un carico di circa mille giocattoli erotici per adulti – sex toys - provenienti dalla Cina. I prodotti, destinati a una società italiana, sottoposti ad accurati controlli in materia di sicurezza, sono risultati pericolosi per la salute dei potenziali consumatori. Le analisi di laboratorio effettuate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su alcuni campioni prelevati hanno rilevato la presenza di un quantitativo di ftalati superiore ai limiti prescritti dalla normativa comunitaria che avrebbe potuto causare rischi per la salute degli utenti.

Gli ftalati sono una famiglia di sostanze chimiche pericolose, noti interferenti endocrini di cui la comunità scientifica ne ha provato il legame con obesità, insulino-resistenza, asma, disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Inoltre, tra la merce esaminata è stato individuato un articolo che, sebbene dichiarato come giocattolo erotico per adulti risultava rientrare tra i dispositivi medici, era sprovvisto della documentazione tecnica di sicurezza prevista dalla normativa del settore e presentava l’apposizione mendace della marcatura CE. All’esito del controllo, la merce è stata sequestrata e l’importatore è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per aver immesso sul mercato prodotti con falsa marcatura CE e non conformi alle normative vigenti previste dal codice penale.

Per la maggior parte della restante merce, invece, è stata sospesa dall’immissione sul mercato in ragione dell’errata apposizione della marcatura CE e del mancato adeguamento alle prescrizioni del Codice del Consumo. Inoltre, i prodotti sono stati segnalati al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per la presunta ingannevolezza.

Il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato. L’operazione, che testimonia la proficua sinergia tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione della vendita di prodotti non conformi, contribuendo a garantire una protezione efficace per i clienti finali.