“Pedonalizzare non è sempre la risposta giusta. Tutta l’area di Porta della Verità e di via Mazzini è una delle poche dove le attività commerciali che continuano a resistere: la chiusura al traffico rischierebbe di mettere in difficoltà botteghe, negozi e servizi che ogni giorno garantiscono vitalità a un tratto di città ancora vivo”. Lo dicono in una nota gli esercenti e i commercianti della zona rispondendo alla proposta del direttivo Transistor Viterbo e del Comitato dei genitori parco Lubich.La discussione sulla sicurezza dei pedoni è stata riaccesa dall’incidente accaduto il 16 ottobre all’uscita della scuola primaria Concetti, “ma non può diventare il pretesto per penalizzare chi lavora - dicono esercenti e commercianti - La sicurezza va garantita con interventi concreti e proporzionati, senza spegnere la quotidianità di un’area che resta un punto di riferimento per residenti, famiglie e anziani”.

Ricordano che “le attività commerciali di quella zona sono un presidio sociale oltre che economico. Mentre in altre zone del centro le serrande si abbassano, qui resistono artigiani, piccoli esercizi, bar e negozi di prossimità che mantengono un tessuto urbano ancora frequentato. Limitare drasticamente l’accesso ai veicoli significherebbe ridurre la clientela abituale e rendere difficoltosi gli acquisti”. Dicono inoltre che “le pedonalizzazioni non portano sempre benefici automatici: dove non si pianificano stalli brevi, accessi controllati e finestre per il carico e scarico, gli effetti sul commercio sono spesso negativi”.

Chiedono quindi regole e controllo, non divieti generalizzati.

Il problema principale non è solo la presenza delle auto, ma anche la mancanza di comportamenti corretti da parte di tutti. In orario scolastico molti genitori parcheggiano in modo irregolare vicino alle curve, riducendo la visibilità, ma anche diversi pedoni, spesso ragazzi, attraversano fuori dalle strisce, entrano da passaggi non autorizzati o camminano distratti dal telefono. La sicurezza si costruisce con educazione stradale, rispetto reciproco e controlli costanti. È necessario che la polizia locale presidii la zona negli orari di ingresso e uscita dalle scuole.

“Pedonalizzare senza un progetto dettagliato - proseguono - significherebbe creare nuovi problemi: consegne rallentate, difficoltà per le persone con disabilità, minore accessibilità per i mezzi di soccorso e deviazione del traffico verso strade secondarie non attrezzate”.

In sostanza “prima di chiudere, occorre studiare con attenzione gli effetti reali e valutare soluzioni sperimentali meno invasive” e parallelamente, andrebbero “programmati incontri con commercianti e residenti per definire tempi e modalità, evitando decisioni calate dall’alto o prese sull’onda dell’emotività”.