TARQUINIA - Oltre 100 milioni di euro. A tanto ammonterebbe il progetto per il porto di Tarquinia - tra porto, retroporto e strutture ricettive - oggetto di analisi nell’ambito della commissione Lavori pubblici, mobilità, trasporti del consiglio regionale, presieduta da Cosmo Mitrano, che ieri ha avviato l’audizione sul Piano porti della regione, che include anche il Comune di Tarquinia. La commissione ha ascoltato gli amministratori locali interessati dal Piano.

Il porto di Tarquinia, secondo quanto appreso, diventerebbe uno dei più importanti del Lazio, grazie alla sua posizione strategica sul Mar Tirreno. Il progetto dovrebbe prevedere la realizzazione di diverse opere di riqualificazione, tra cui il dragaggio, per consentire l’accesso a imbarcazioni più grandi e migliorare la sicurezza della navigazione; la riqualificazione delle banchine, per migliorare l’accoglienza dei turisti e dei diportisti; il potenziamento dei collegamenti con il centro città, per facilitare l’accesso al porto e favorire la mobilità.

Due grandi fondi internazionali avrebbero già mostrato interesse all’amministrazione comunale nel caso in cui dovesse decidere di realizzare le opere attraverso un project financing.

La riqualificazione del porto di Tarquinia, nell’ottica del Comune di Tarquinia, garantirebbe diverse ricadute positive sul territorio, tra cui l’aumento del turismo, e grazie alle nuove opere e al potenziamento dei collegamenti con il centro della città, il miglioramento del valore catastale degli immobili che dovrebbe aumentare in modo esponenziale. Non da meno sarebbe la creazione di nuovi posti di lavoro. La riqualificazione del porto inoltre garantirebbe nuovi posti di lavoro nel settore turistico e marittimo e lo sviluppo economico. Insomma un importante hub per lo sviluppo economico del territorio.

Le prossime tappe saranno poi la commissione consiliare Politiche del territorio, lavori pubblici e mobilità della Regione Lazio che elaborerà un documento con le proposte e le osservazioni raccolte. Il documento sarà poi trasmesso alla giunta regionale per l’approvazione del Piano porti in commissione e poi in consiglio regionale.

L’audizione è stata aperta dall’assessore Pasquale Ciacciarelli, che aveva illustrato il piano nella seduta del 30 gennaio scorso. L’assessore ha ribadito che la delibera è “un punto di partenza, è necessaria la condivisione dei territori, per questo sono importanti questi appuntamenti, in maniera da agire in sinergia con i territori, mettendo in campo anche la necessaria pianificazione urbanistica”.

Gianluca Di Cocco (assessore al Demanio e allo sviluppo della marina del Comune di Latina) ha chiesto di rivedere la proposta che riguarda Latina “prendendo in considerazione la proposta di iniziale che riguarda la zona di Foce Verde”. Mentre Marco Guarisco (Montalto Castro) ha chiesto di poter progettare il porto su entrambe le rive del fiume Fiora e non solo su quella sinistra.

Ampia disponibilità alla collaborazione da parte di Marco Moladori (Anas) che ha elencato le infrastrutture già previste nelle zone interessate dai nuovi porti e Antonio Basili (Rfi) che ha posto l’accento sulle ferrovie dismesse.

Giuseppe Strano (Capitaneria di porto di Fiumicino) e Biagio Mauro Sciarra (Capitaneria di Porto Gaeta) hanno ricordato l’esigenza di valutare le possibili interferenze del traffico turistico con gli insediamenti produttivi esistenti e la necessità di valutare il fenomeno dell’insabbiamento dei porti in sede di progettazione. Infine, Cinzia Marzoli (Capo D’Anzio Spa) ha messo in evidenza la necessità di evitare progetti eccessivamente ambiziosi rispetto alle capacità reali delle amministrazioni e la necessità di avere strutture in grado di gestire i porti in maniera efficiente.

Chiudendo l’audizione l’assessore Ciacciarelli ha parlato di “spunti molto interessanti, il sistema esistente è stato lasciato senza investimenti. Abbiamo previsto piccoli porti, fra i 300 e i 500 posti barca, per avere un minor impatto ambientale sul territorio”.

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