di TONI MORETTI
CERVETERI - Il ritrovamento nella mattinata di martedì scorso, in una tomba etrusca lungo la via degli Inferi, nella zona non ancora perimetrata della Necropoli, in una di quelle tombe cioè che vengono ripulite e rese agibili dal paziente e qualificato lavoro dei volontari del Gar e del Naac, di alcuni rimasugli di candele nere, di una busta che fa pensare ad un kit che dalle scritte ne denunciano il contenuto e cioè quanto necessario in polveri, incensi, olii essenziali ed annesso manuale in lingua spagnola per dare esecuzione a riti satanici e le pareti deturpate da scritte in italiano fatte con bombolette spray inneggianti il maligno. Quelle che i writers usano o per imbrattano i muri o comporre autentici capolavori, e poi, dulcis in fundo, un profilattico, proprio sul letto della tomba, in un clima di insicurezza che ci pervade o la voglia di fare scoop a tutti i costi porta a fantasiose e mai provate messe nere con annesse orge ed esercizi di sesso di gruppo sotto la richiesta della protezione e quindi l’adorazione del maligno. Messa così, crea sconcerto e turba una comunità tutto sommato tranquilla, ormai rassegnata alla maledizione di Tuchulcha demone etrusco dell’oltretomba, inviperito per lo scempio che i cerveterani sono riusciti a fare delle loro sepolture, ma niente di più. Rassegnati a vedere e purtroppo sentire i demoni del Granarone, specialmente in questo periodo di campagna elettorale e non si pensa proprio che ne voglia invocare altri. Ma sarebbe ingiusto sottovalutare il fenomeno se c’è, per tanto ci rivolgiamo a due sacerdoti di due chiese di Cerveteri, frequentate da grandi comunità religiose, confidando nel fatto che, essendo il loro un osservatorio privilegiato, ci potessero dare informazioni sul fatto se avessero in qualche modo registrato presenza o diffusione di tale fenomeno. Se avessero avuto notizia dell’esistenza di sette orientate al satanismo. «Assolutamente no - dice uno dei sacerdoti – Mai avuto sentore di fenomeni del genere, nemmeno a livello di chiacchiere o di pettegolezzo» «Per come conosciamo noi la nostra gente – risponde l’altro – anche quella che non è assidua frequentatrice della parrocchia, diciamo anche chi non viene mai, non possiamo pensare che possano esserci persone che siano protagoniste di tanta trasgressione». Tutti e due i sacerdoti chiudono con un invito comunque a ripararsi sotto il tetto di Dio. Ora, premesso che quella zona è stato comunque sempre posto preferito da coppiette in cerca di intimità, di qui la presenza di profilattici. Che la zona, di notte può senz’altro essere frequentata da qualche gruppo di ragazzi che si appartano per fumare qualcosa che ti fa vedere i demoni, anche perché, un kit satanico, su internet, costa meno di trenta euro. Poi che al di là di ogni speculazione, la via degli Inferi va illuminata, è una cosa necessaria.