CIVITAVECCHIA – Una scena ormai consueta e sempre più preoccupante: turisti appena sbarcati dalle navi da crociera o in arrivo in treno vengono immediatamente circondati da una folla di persone che, con modi spesso insistenti, offrono passaggi privati verso Roma, il più delle volte senza alcuna autorizzazione. Un fenomeno che si sta trasformando in vera e propria emergenza per la città portuale, invasa ogni giorno da abusivi pronti a intercettare i visitatori stranieri in cerca di trasporto.

Sono centinaia gli operatori irregolari che stazionano nelle zone strategiche del centro, a partire dal porto fino alla stazione ferroviaria, confondendosi tra i conducenti regolari di ncc (noleggio con conducente) e taxi. Parcheggi trasformati in rimesse improvvisate, veicoli privi di prenotazione preventiva, offerte "last minute" a prezzi tutt’altro che modici: 120 euro per un viaggio verso Roma, ridotti a 100 dopo qualche parola sussurrata in inglese e una stretta di mano.

Proprio ieri mattina la Polizia locale ha dato il via a una serie di controlli mirati, volti a contrastare questa crescente forma di illegalità che mina la sicurezza e l’immagine della città. Nel mirino è finito un 66enne, sorpreso nei pressi della stazione mentre trattava un trasporto abusivo con cinque turisti statunitensi. L’uomo è stato immediatamente fermato: per lui è scattata una sanzione amministrativa, il sequestro del veicolo e il ritiro della patente, con sospensione prevista da un minimo di 4 fino a 12 mesi.

Ma un solo intervento non basta a spezzare un meccanismo rodato e ben organizzato, che si nutre di regole eluse e controlli saltuari. Il volume d’affari generato da questi trasporti illegali è elevatissimo, favorito dall’ingenuità di molti visitatori e dall’assenza, in certi momenti, di una presenza efficace delle forze preposte alla vigilanza.

Il fenomeno, pur noto da tempo, continua a crescere, alimentato da una fitta rete di individui provenienti da ogni parte del Lazio e oltre. Alcuni si fingono conducenti ncc, altri millantano di essere autisti “autorizzati”. Di fatto, si tratta di un sistema parallelo e abusivo che sottrae risorse e credibilità a chi opera nel rispetto delle regole.

L’auspicio, condiviso da molti operatori regolari, è che i controlli proseguano in modo sistematico e duraturo. Solo così sarà possibile restituire ordine e legalità a una città che merita di essere accogliente e sicura per chi vi arriva e per chi vi lavora onestamente ogni giorno.