LADISPOLI - Dal centro alla periferia la protesta dei residenti per quei decibel troppo alti che disturbano il riposo notturno, non si arresta. Mentre sul lungomare centrale e vie limitrofe i cittadini sono pronti a costituirsi in comitato annunciando battaglia in vista della prossima estate, qualora dall'amministrazione non si trovi una soluzione per garantire il silenzio e il meritato riposo; ai Monteroni i residenti non ne possono più della musica ad alto volume proveniente da una discoteca della zona. Non solo frastuono, come denuncia il signor Alessandro, uno dei residenti della zona periferica, ma anche rifiuti: «bottiglie di vetro spaccate, bicchieri di plastica utilizzati per i cocktail, rifiuti, i resti delle sbornie e nell'ultimo week end - racconta - anche una macchina abbandonata a bordo strada. Già fatichiamo a resistere in inverno con le finestre chiuse, figuriamoci tra qualche mese quello che accadrà. Ci sono le normative comunali ma evidentemente nemmeno vengono rispettate».

L’ultima ordinanza sindacale di Palazzo Falcone (la numero 29 del 18 maggio 2023) ha esteso i tempi di diffusione sonora, permettendo la musica fino alle 2 nei fine settimana estivi nel centro urbano e fino alle 3 più in periferia anche a non molta distanza dalle abitazioni. E probabilmente il regolamento non sarà modificato.

Tornando poi al centro dove la lotta ai decibel è iniziata già lo scorso anno, i cittadini chiedono almeno «la sospensione della musica ei giorni lavorativi. È una follia questa ordinanza e praticamente non si dorme mai per tutta l’estate. Ci sono oltre 150 persone che faranno parte di questo comitato che sarà sottoscritto molto presto. Ci sarà un referente che dialogherà con le istituzioni per porre un freno alla musica selvaggia che ci rovina l’estate». L’opposizione è al fianco degli abitanti sul piede di guerra, in particolare il gruppo civico di Ladispoli Attiva che ha presentato una mozione in aula consiliare affinché i vigili urbani fossero dotati di fonometri per poter effettuare controlli nell’immediato. «Sul tema dell’inquinamento acustico – è quanto detto da Gianfranco Marcucci, consigliere comunale del gruppo civico Ladispoli Attiva – la maggioranza dovrebbe attivarsi e richiedere alla Regione Lazio i dispositivi, come suggerito da Arpa Lazio, o comunque valutare soluzione alternative per questo problema che riguarda tantissime famiglie. D’accordo sul fatto che Ladispoli sia una città costiera e che i giovani devono divertirsi, ma ci vogliono regole». Risponde il consigliere comunale e delegato alla Polizia locale di Ladispoli. «Il ragionamento è sempre lo stesso – ribatte Pierpaolo Perretta – e cioè che i nostri agenti della polizia locale non hanno titolarità per poter munirsi di questi fonometri, e né possiamo formalizzare delle convenzioni con l’Arpa Lazio. L’unica cosa che si può fare, al momento, è individuare un soggetto iscritto all’albo della stessa agenzia regionale che possa poi svolgere dei controlli specifici. Questo ha un costo, vedremo quanti fondi ci saranno in bilancio e in più non sarà disponibile per 24 ore al giorno. Ritengo che interrogazioni e mozioni da parte dell’opposizioni siano inutili a riguardo. Per quanta riguarda le richieste dei cittadini cercheremo comunque di attuare delle verifiche ai locali».

©RIPRODUZIONE RISERVATA