MOTALTO DI CASTRO – Le notizie di malori e morti sul lavoro a causa delle alte temperature si susseguono e diventano un dato allarmante. La notizia del decesso di un bracciante agricolo a Montalto di Castro, risalente allo scorso mercoledì 19 luglio, apre una serie di riflessioni.

«È terribile il quadro che emerge dopo la morte in provincia di Viterbo di un bracciante agricolo che si sarebbe sentito male per il caldo e per le dure condizioni di lavoro - afferma la consigliera regionale del Partito Democratico Marta Bonafoni, presidente della XIII Commissione Trasparenza e pubblicità, che commenta alcuni particolari riportati da Fanpage - I braccianti intervistati e il sindacato denunciano anche nel Viterbese una situazione insostenibile: braccianti agricoli stranieri senza contratto, pagati 2 euro a quintale di raccolto, costretti a lavorare sotto il sole anche per 15/16 ore al giorno. Ancora più grave, poi, è il modo in cui sarebbe morto Naceur Messauodi, che stando al racconto dei suoi compagni, sarebbe stato abbandonato in ospedale dal proprietario del fondo agricolo. Spero che le autorità competenti facciano tutte le verifiche, per accertare eventuali responsabilità. E che il Governo non perda tempo e introduca, come annunciato, strumenti adatti a garantire l'incolumità di lavoratrici e lavoratori, come la sospensione del lavoro nelle ore più calde. Se confermato questo quadro, chiedo alle istituzioni e alla politica di intervenire con più rapidità e con azioni più decise, capaci di garantire condizioni di lavoro giuste e sostenibili per tutte e tutti. Perché non si ripetano episodi tragici come questo».

Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera regionale Alessandra Zeppieri, capogruppo del Polo Progressista, per chiedere al presidente Rocca l'attivazione di un piano. «Molte le categorie di lavoratori e lavoratrici che in svariati settori sono esposti al pericolo di conseguenze fisiche per l’eccezionale caldo di questi giorni - afferma la Zeppieri – Ho provveduto ad inviare una nota urgente al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, per richiedere l’attivazione di un piano di Pronto intervento e di emergenza promosso e coordinato dalla Regione Lazio in collaborazione con Asl e Inail con un numero verde dedicato; l’introduzione di una Cigd speciale con causale “eventi metereologici straordinari” e “rischio climatico”; la convocazione urgente dei sindacati e l’impegno in accordo con Anci di rivedere le clausole degli appalti pubblici per rendere possibili tutte le misure di prevenzione di rischio termico che comprendano anche la sospensione dei lavori. È necessario prendere coscienza che occorrono tutele aggiuntive e urgenti per i lavoratori e le lavoratrici di tutti i settori, per preservarli dagli innegabili cambiamenti climatici».

La vicenda di Montalto di Castro, sulla quale indagano i carabinieri della Compagnia di Tuscania, con la Procura che ha disposto l’autopsia sul corpo del lavoratore, era stata denunciata nei giorni scorsi dal segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola. I drammatici fatti hanno visto vittima un 57enne originario della Tunisia. Come era solito fare, stava raccogliendo cocomeri in un campo, destinati alla vendita nei mercati ortofrutticoli, quando improvvisamente è stato colto da un malore, per le elevate temperature. Il personale sanitario arrivato in ambulanza lo ha soccorso e trasportato con urgenza all'ospedale di Tarquinia, dove purtroppo è deceduto poco dopo il suo arrivo. Le sue condizioni di salute infatti erano molto gravi. Secondo la Cgil si tratta del quinto lavoratore vittima del caldo in Italia. I decessi sono tutti delle scorse settimane, complice l'anticiclone africano con il caldo intenso, che ha raggiunto e in alcuni casi superato i 40 gradi nelle ore centrali della giornata e che è al di là delle medie stagionali. «Nel Lazio non era mai successo che si morisse sul lavoro per le ondate di calore - ha detto Natale Di Cola, una situazione drammatica e senza precedenti».

Proprio ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge per la tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Il provvedimento estende la possibilità di accedere alla cassa integrazione per i settori dell'edilizia e dell'agricoltura, considerati i più esposti e consente, in caso di eventi oggettivamente non evitabili, di chiedere la cig ad ore per i lavoratori edili e agricoli, escludendola dal conteggio previsto. È stata data "priorità all'emergenza maltempo e agli incendi e le temperature altissime", così come "all'intervento a tutela dei lavoratori". Ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Abbiamo varato una misura chiesta dal mondo del lavoro, siamo intervenuti prontamente per dare risposte»

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