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“E’ molto più importante sapere quale paziente ha una malattia, che quale malattia ha un paziente”. Questa frase di Ippocrate sintetizza il senso della Medicina di precisione, il progetto innovativo che pone Viterbo e la Tuscia all’avanguardia nazionale e che è stato presentato questa mattina in un’affollatissima aula magna dell’Unitus. Si tratta della prima applicazione reale su un territorio vasto, la provincia di Viterbo, con l’adesione attiva anche di un gruppo di medici di medicina generale. A presenziare l’incontro il direttore generale della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e il rettore dell’Unitus, Stefano Ubertini. All’incontro, oltre alle autorità presenti in sala, hanno partecipato il rettore dell’Unitus, Stefano Ubertini, il direttore della Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitario della Regione Lazio, Andrea Urbani, il direttore generale di Agenas, Giulio Siccardi, il Direttore dell’unità operativa Laboratorio analisi biochimica clinica – diagnostica molecolare avanzata dell’Azienda ospedaliera universitaria Sant’Andrea, Maurizio Simmaco, i direttori delle unità operative di Cardiologia e di Laboratorio di genetica medica dell’ospedale Santa Rosa, Pietro Scrimieri e Gloria Pessina, l’executive partner di Reply, Roberto De Persio, e il medico di medicina generale, Mario Natili. La tavola rotonda è stata moderata dal segretario nazionale dell’Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale, Marco Magheri.
La Medicina di precisione rappresenta un nuovo modello d’intervento che previene e cura le malattie “mettendo a sistema le informazioni di ciascun individuo: la sua storia clinica, lo stile di vita, fino ad arrivare allo studio della variabilità generica della persona”. Tutto ciò è possibile con le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale. In caso di situazioni complesse la Medicina di precisione, mediante l’introduzione del sistema informatico di supporto delle decisioni cliniche, permette la facilitazione del lavoro dell’equipe integrata multidisciplinare che, in caso di compresenza di più patologie, stimola la partecipazione della persona al progetto di cura. Egisto Bianconi, direttore generale della Asl, ha sottolineato che «quello che ha accelerato questo processo sono stati gli ultimi 10 anni della nostra società, con il Covid, che favorito il lavoro di equipe per la medicina. L’intelligenza artificiale è arrivata dirompente, quello che stiamo mettendo in campo è un capitale che non vuole sostituire quello umano ma vuole supportare i professionisti. Il dato può guidare la scelta ma è il team che cura i nostri cittadini. Al centro del nostro agire dev’esserci il singolo, l’individuo. Sono sicuro che si produrranno degli effetti importanti. Scopo prefissato è consentire a tutti i nostri cittadini le medesime opportunità di cura, evitando discriminazioni economiche e geografiche».
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha detto che «la medicina di precisione cambia il modo in cui curiamo le persone: significa terapie su misura, più efficaci e con meno effetti collaterali. Interviene in campi cruciali come la genetica, le malattie oncologiche, quelle tempo-dipendenti – come ictus e infarti – e la gestione delle cronicità. Non è il futuro: è già il presente. Venticinque anni fa la chiamavamo ‘medicina personalizzata’, oggi è conosciuta come ‘medicina di precisione’. Sembrava fantascienza, ora è una realtà concreta su cui la Regione Lazio investe con convinzione. La Asl di Viterbo, in questo, è all’avanguardia, come dimostrato nel convegno odierno. Sono felice che questo progresso non riguardi solo Roma, ma anche le realtà sanitarie della provincia. La medicina di precisione è finalmente protagonista del nostro servizio sanitario universalistico: sono estremamente orgoglioso di questa direzione che mette al centro la persona e rinsalda il patto di fiducia con i cittadini».