LADISPOLI – Contro la movida selvaggia i cittadini non mollano la presa. In queste ore il numero dei firmatari di una petizione popolare è arrivato a 129. Residenti che non ne possono davvero più della musica ad alto volume fino a notte fonda, delle gare dei motorini in scooter sul lungomare e in centro, degli schiamazzi notturni e dei continui episodi di vandalismo. Ad appoggiarli in questa iniziativa è il movimento civico Ladispoli Attiva che ha incontrato più volte i ladispolani che stanno protestando da inizio estate. «È stato protocollato un atto di diffida e messa in mora all'amministrazione comunale di Ladispoli – sostiene Gianfranco Marcucci, consigliere comunale di opposizione - per il mancato rispetto della quiete pubblica su tutto il territorio e in tante altre zone». Riflettori puntati su lungomare Regina Elena, viale Italia, lungomare Marina di Palo, lungomare Marco Polo, via Arenile di Torre Flavia, piazza dei Caduti, piazza Rossellini, piazza Marescotti, piazza Almirante e via Firenze. «La raccolta firme è stata un successo – prosegue il consigliere di minoranza – e ha raggiunto un numero di firme molto alto, il che dimostra come il tema sia davvero sentito e, purtroppo, molto diffuso in città». Il 23 luglio il gruppo politico presenterà in consiglio comunale una mozione nella quale si chiederà alla giunta comunale di impegnarsi a rettificare l’ordinanza sindacale per ristabilire nuovi e più stringenti limiti d’orario di diffusione sonora. Non solo. «Pretendiamo che la polizia municipale si doti di fonometri in accordo con Arpa Lazio e crei una rete di monitoraggio acustico sull’esempio del comune di Torino e faccia installare agli esercizi commerciali interessati un sistema di controllo, misurazione e registrazione permanente dei livelli di emissione sonora prodotti, che devono inviare, in forma digitale, in tempo reale e con continuità sulle 24 ore, al Comune». Da qui anche la richiesta di più controlli delle forze dell’ordine. «L'inquinamento acustico – conclude Marcucci - è un problema grave e sottovalutato, che influisce negativamente sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini. L'impegno di questi cittadini firmatari è rivolto a garantire un ambiente più sano e vivibile per tutti».

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