LADISPOLI - È venuta a galla la questione degli affidamenti per la realizzazione del nuovo stadio di Ladispoli, vicenda sulla quale nei mesi scorsi stava indagando la Guardia di Finanza.
L’inchiesta sarebbe scaturita da esposti ed accertamenti fatti in merito alla chiusura della prima fase di realizzazione, quella conclusasi con un appalto andato poi in contestazione sul quale pende ora una causa fatta dalla ditta alla quale è stato revocato l’appalto.
A seguito del naufragare della procedura, il comune decise di procedere non ad un nuovo singolo affidamento, ma ad una serie di gare per l’aggiudicazione di 5 lotti per la medesima opera. Il comune per gli affidamenti procede con procedura negoziata, vale a dire tramite l’invito di un certo numero di società con certificazione SOA dalla quale emergerà l’aggiudicatrice. Procedura ammissibile per importi anche elevati, di centinaia di migliaia di euro, che però presuppone un numero minimo di società indipendenti chiamate a partecipare. Sembrerebbe però che non esistesse tutta questa indipendenza tra i soggetti invitati, mentre alcuni non avrebbero avuto nemmeno i requisiti (SOA) per essere invitati. Due fatti che farebbe scendere il numero di società effettivamente invitabili, numero che in alcuni casi sarebbe sceso sotto il minimo consentito dalla procedura.
Risulta singolare come alcuni nomi delle società ritornino negli inviti di più stralci e come queste siano da anni fornitori ed aggiudicatrici di altri appalti del comune di Ladispoli su procedure negoziate. Nel mese di luglio del 2014 vengono aggiudicati i 5 stralci dell’appalto per la realizzazione del campo sportivo e ad aggiudicarsi le gare sono rispettivamente le ditte Montani & Vecchi, Laxio Immobiliare, Paganini & Figli, Vuesse Costruzioni e S.G.A. Sport. Ma alcune di queste società avrebbero degli evidenti legami.
A queste società che si sono aggiudicate stralci dell’appalto dello stadio andrebbe aggiunta anche la LABI Costruzioni, che ha eseguito di recenti lavori per centinaia di migliaia di euro per il rifacimento di strade.
Risulta anomalo il fatto che almeno tre di queste società, la Vuesse, la Laxio e la LABI fanno capo alla stessa famiglia riferita a Sergio Vergari e che molti dei grandi appalti del comune banditi dallo stesso dirigente siano finiti nel giro di due anni a questo gruppo per importi che superano il milione di euro.
La Vuesse Costruzioni, farebbe parte del Gruppo Vergari e la sua amministratrice sarebbe Seri Ivana. La LABI Costruzioni appartiene invece a Vergari Fabrizio (che dichiarerebbe di essere figlio di Seri Ivana), ma nella società risulterebbe avere un ruolo anche Vergari Sergio in qualità di Direttore Tecnico. Sergio Vergari sarebbe stato in precedenza amministratore della società poi ceduta a Fabrizio. La LABI Costruzioni avrebbe sede legale presso lo stesso indirizzo di abitazione di Seri Ivana, amministratrice della Vuesse Costruzioni, società per la quale Rinaldi assegnò la proprietà a Vergari Sergio. Non solo, la LABI Costruzioni ricercando dal web avrebbe associato come indirizzo Via del Fosso Piordo, sede legale della Vuesse Costruzioni.
Vi è poi la Laxio Immobiliare. L’amministratrice è Vergari Laura, che sarebbe sorella di Vergari Fabrizio. La società avrebbe sede in via di Valle Muricana mentre l’amministratrice sarebbe residente sempre in Via del Fosso Piordo, stessa via dove ha sede la Vuesse Costruzioni e dove risulta avere una sede operativa anche la LABI Costruzioni.
Gli inquirenti avrebbero quindi verificato i legami che vi erano tra queste società e soprattutto se sia stata garantita la trasparenza nella selezione delle ditte invitate.
Ladispoli: una vicenda oscura nota da mesi
3 agosto, 2017 • 10:17