Deposito scorie nucleari: doveroso mantenere alta la guardia. Un imperativo che “Tuscia in movimento” torna a declinare oggi con la marcia a Corchiano per ribadire il No dell’intero territorio ai rifiuti radioattivi.

Appuntamento alle 10.30 in piazza del Comune. Numerose le realtà che hanno aderito alla manifestazione odierna e che, dopo la marcia del 6 aprile a Vulci, hanno fatto sentire nei giorni scorsi la loro voce contraria nelle iniziative tenute a Canepina, Orte, Acquapendente e Ronciglione.

Seppur le dichiarazioni del ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin - che puntano ad archiviare l'idea di un deposito unico di stoccaggio di rifiuti radioattivi a favore di strutture di dimensioni più ridotte e già esistenti - abbiano aperto uno spiraglio di cauta speranza, le amministrazioni e i comitati del Viterbese, sostenuti nella battaglia anche da Comuni limitrofi di altre regioni, non intendono deporre anticipatamente le armi.

Troppo alto il rischio per il territorio che, con ben 21 siti ritenuti idonei sui 51 totali, è quello che statisticamente corre il maggior pericolo di essere scelto. Nonostante le valutazioni tecniche per redigere prima la Cnapi (carta nazionale aree potenzialmente idonee) poi la Cnai (carta aree idonee) siano state effettuate su cartografie datate.

E nonostante le osservazioni di carattere tecnico, economico, paesaggistico e sanitario presentate da istituzioni, biodistretti e comitati in varie occasioni alla Sogin.

A fronte di tutto ciò il Biodistretto della via Amerina e delle Forre invita a rafforzare la mobilitazione e osserva che affinché le dichiarazioni del ministro Fratin “non siano parole al vento, sono essenziali due condizioni. Si passi dalle parole ai fatti, che si passi dalle dichiarazioni ad atti e provvedimenti legislativi. In secondo luogo è essenziale che siano chiare le soluzioni, non vorremmo che ciò che oggi esce dalla finestra, domani rientrasse dalla finestra”. “Per questo è ancor più fondamentale, ora che l’obiettivo appare possibile e vicino, intensificare la mobilitazione.

Per questo la manifestazione di oggi a Corchiano resta di fondamentale importanza” concludono gli organizzatori.

E l’esortazione a non abbassare la guardia arriva anche dalla Provincia che sul tema del deposito ha organizzato un incontro il 13 maggio. Il presidente Alessandro Romoli ha chiamato a raccolta i sindaci dei Comuni in cui insistono le aree ritenute idonee a ospitare il mega sito di scorie nucleari per aggiornare sullo stato delle azioni, istituzionali e legali, intraprese dall’ente di via Saffi e definire nuove iniziative condivise a tutela del territorio.

Al di là del plauso alle dichiarazioni di Pichetto Fratin, che il vertice di Palazzo Gentili confida si trasformeranno presto in atti amministrativi e legislativi concreti, Romoli ribadisce «l’impegno fermo e costante della Provincia di Viterbo nel contrastare un progetto che riteniamo inaccettabile per il nostro territorio». Un territorio, «la cui salvaguardia è una causa comune da condividere con tutte le forze politiche e che abbiamo il dovere di difendere unanimemente, senza se e senza ma» ammonisce. Quello stesso territorio che oggi marcerà compatto sotto le insegne del “No alle scorie nucleari” a Corchiano.