ALLUMIERE – Martedì 28 ottobre sarà un giorno di grande emozione e memoria collettiva per la comunità di Allumiere. La scuola di via Turati verrà infatti intitolata ad Angelo Annibali, il “maestro” per eccellenza, il sindaco, il politico, ma soprattutto l’uomo che con la sua dedizione, la sua visione e la sua onestà ha lasciato un segno profondo nella storia del paese. A vent’anni dalla sua scomparsa, Allumiere rende così omaggio a una delle sue figure più amate e rispettate. L’iniziativa, nata sul finire del mandato dell’amministrazione Pasquini grazie all’impegno dell’allora assessora Brunella Franceschini e alla proposta del Consiglio Comunale dei Giovani, guidato da Agnese Fracassa, è stata portata a compimento dall’attuale amministrazione Landi, che ha voluto legare l’intitolazione alla significativa ricorrenza del ventennale della morte di Annibali. “Un ringraziamento particolare - spiega Daniele Annibali, figlio di Angelo - va al consigliere Aldo Braccini, che si è fatto promotore e organizzatore dell’evento, e all’assessora Marta Stampella, che ha sostenuto l’iniziativa con grande sensibilità”. Nato a Tolfa il 10 agosto 1942 Angelo Annibali proveniva da una famiglia semplice e profondamente segnata dalle difficoltà del ’900: il padre Augusto, rimasto cieco durante la Prima Guerra Mondiale, e la madre Alina Fracassa, casalinga, trasmisero ai figli il valore del sacrificio e della dignità. Sin da giovane Angelo trovò nello studio la sua via: dopo le scuole dell’obbligo frequentò il collegio dei Padri Maristi, prima a Torino e poi a Manziana. Nel 1961 appena 19enne, iniziò a insegnare alla scuola elementare di Allumiere. Per decenni, fino alla pensione nel 97 è stato stato il “maestro Annibali”, punto di riferimento per generazioni di allumieraschi, educatore appassionato e rigoroso, capace di trasmettere non solo nozioni ma, soprattutto, valori civili, etici e umani. Nel 1969 sposò Giulia Bonamici, con la quale ebbe due figli, Daniele ed Enrico e da quel momento Allumiere divenne la sua casa definitiva, la comunità a cui ha dedicato ogni energia. Parallelamente alla scuola Angelo Annibali intraprese un percorso politico animato da profonda vocazione civica. Dal 1969 al 1976 fu presidente della Contrada Polveriera, poi nel 1975 venne eletto consigliere comunale nelle file del PSI, ricoprendo l’incarico di vicesindaco e assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione. In quegli anni ottenne il finanziamento per la costruzione del complesso scolastico di via del Faggeto — scuole medie e materna —, un risultato che ancora oggi testimonia la sua attenzione al mondo dell’educazione. Nel 1980 venne eletto sindaco di Allumiere, restando in carica per due legislature, fino al 1990. I dieci anni del “sindaco Annibali” furono un periodo di grande fermento e trasformazione: sotto la sua guida il paese cambiò volto grazie a opere pubbliche, servizi, infrastrutture e progetti che posero le basi dello sviluppo moderno della cittadina. Tra i numerosi interventi portati avanti, spiccano la ristrutturazione del Palazzo Comunale e del Palazzo Camerale, la sistemazione del mattatoio comunale, l’ammodernamento della farmacia e dell’ambulatorio comunale, la creazione di servizi sociali innovativi, le borse di studio e le mense scolastiche, il recupero della biblioteca comunale, la messa in sicurezza delle strade rurali, la costruzione di nuovi impianti fognari e idrici, nonché i piani di edilizia economica e popolare. Ma il fiore all’occhiello della sua amministrazione resta l’opera legata all’acqua: grazie al suo impegno e alla collaborazione con la Regione Lazio, Allumiere ottenne lo stanziamento di 4 miliardi di lire per la costruzione della condotta dell’Oriolo, collegata all’acquedotto del Peschiera. Un traguardo storico che risolse un problema annoso e aprì la strada a un futuro più sicuro per l’approvvigionamento idrico del paese. Annibali fu anche tra i promotori del progetto di metanizzazione di Allumiere, La Bianca e Tolfa, della riqualificazione ambientale attraverso la Legge 8/1983 e del gemellaggio con la cittadina austriaca di Deutschkreutz, ancora oggi vivo simbolo di amicizia e scambio culturale. Terminata la sua esperienza da sindaco nel 1990 tornò a sedere in consiglio comunale e ricoprì anche l’incarico di assessore nella Comunità Montana: si deve a lui l’attuale arredo dell’aula consiliare. Negli anni di Tangentopoli, deluso dal degrado morale della politica nazionale, si ritirò dalla vita pubblica. Negli ultimi anni si dedicò alla scuola, al calcio e fu presidente dell’U.S. Allumiere. Angelo Annibali si spense il 3 marzo 2005 a soli 63 anni. Oggi, a 20 anni dalla sua scomparsa Allumiere gli restituisce la gratitudine che merita. Intitolare la scuola a lui significa ricordare un uomo che ha creduto nel potere dell’educazione, che ha servito le istituzioni con rigore e che ha saputo trasformare il senso del dovere in una missione di vita. Nella memoria di chi lo ha conosciuto resta il suo sorriso discreto, la sua disponibilità, la sua umiltà. Resta la lezione di un maestro che ha insegnato a leggere e scrivere e ad essere cittadini consapevoli. Resta, soprattutto, l’impronta indelebile di un uomo giusto, che ha amato profondamente il suo paese e che da martedì tornerà, simbolicamente, a vivere ogni giorno nei corridoi e nelle aule.

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