GROTTE DI CASTRO – «È con sommo disappunto che mi vedo costretto ad interpellare ancora una volta l’amministrazione provinciale di Viterbo, nelle persone del presidente Alessandro Romoli e dei responsabili della zona stradale 1, per denunciare il fatto che il tratto della strada provinciale 48 Grotte di Castro – Gradoli, insistente nel territorio di questo comune, che collega il centro abitato con la fascia lacuale e con la strada provinciale 145, si trova in evidente e gravissimo stato di abbandono».

A parlare, in una nota, è il sindaco Piero Camilli, che spiega: «Dopo aver dovuto nello scorso settembre 2022, con nota prot. com.le n. 6029/2022, evidenziare la situazione di grave pericolosità causata dalla vegetazione cresciuta ai lati della strada nel corso della stagione estiva, durante la quale non era stata eseguita la prescritta manutenzione, dando così luogo a un continuo pericolo per i veicoli che vi circolavano, ostruendo la visibilità nelle curve e riducendo la larghezza della carreggiata lungo tutto il tragitto, mi trovo ora nella condizione di dover segnalare all’ente preposto ciò che in qualità di proprietario della strada avrebbe l’obbligo di verificare per proprio conto e non dietro sollecitazione, se solo adempisse a quello che è un suo primario e basilare dovere istituzionale. È l’art. 14, c. 1 del D. Lgs. 30/04/1992 n. 285 (Codice della strada) - spiega il primo cittadino di Grotte di Castro - a prevedere l’obbligo di manutenzione e gestione della strada in capo all’ente proprietario, “allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione stradale”, nonché il dovere di controllarne l’efficienza tecnica».

«Come si evince dai reperti fotografici allegati (nelle foto), a causa di una completa noncuranza da parte della provincia di Viterbo, che si protrae da lungo tempo, circa gli adempimenti a cui, per espressa previsione normativa, è tenuta, la cura del manto stradale è del tutto inesistente», prosegue Camilli.

«Le numerose buche, aperture e fessure che caratterizzano soprattutto l’ultimo tratto di strada prima dell’innesto nella strada provinciale 145 costituiscono fonte di grave pericolo sia per gli autoveicoli, che si vedono costretti a compiere manovre repentine e avventate per evitarle, con tutti i rischi che tali manovre comportano, sia per i motoveicoli e ciclomotori che si possono trovare all’improvviso con le ruote all’interno di tali aperture, con il rischio di essere sbalzati fuori e finire a terra, con tutte le conseguenze che la caduta può provocare. L’attuale configurazione della sede stradale, caratterizzata da un manto completamente corroso, depauperato nel suo materiale, squarciato e scomposto in tante piccole parti denota l’assoluta mancanza di qualsiasi seppur minima forma di intervento conservativo e manutentivo. Più che un tratto per la circolazione dei veicoli la strada in argomento è divenuta ormai un reticolato assimilabile ad un percorso a ostacoli!»

«Lo scrivente - dice a chiare lettere Camilli - non è più disposto a tollerare che nel proprio territorio comunale sussista una tale situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e degli utenti della strada.

Per tale motivo - conclude - diffida formalmente l’amministrazione provinciale di Viterbo all’esecuzione di immediati e urgenti interventi di manutenzione e ripristino del manto stradale, preavvisando che nel caso del verificarsi di incidenti o di altre situazioni di danneggiamento non esiterà a chiamarla, in qualità di proprietario della strada, a rispondere per tutte le responsabilità, di qualsiasi genere e livello, nelle sedi previste dalla normativa vigente».

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