LADISPOLI – «Una delle spiagge libere più grandi del centro cittadino occupate già alle 13.15». è bastato questo post sui social di Daniele ad innescare una polemica infinita. Il problema si ripresenta in pieno agosto. Sugli arenili di pubblica utilità non c’è sempre posto per tutti. Poi l’erosione ha creato danni in questi anni e di conseguenza lo spazio si è ridotto notevolmente, anche nel tratto centrale del lungomare di via Regina Elena. Ecco allora che molti fruitori utilizzano il trucchetto dell’ombrellone aperto o delle sdraie per occupare il posto, anche dalla sera prima. Una pratica che in realtà sarebbe vietata. «All'ora di pranzo la situazione è questa con ombrelloni e oggetti lasciati sulla spiaggia per non perdere il posto nel pomeriggio. Basterebbe rispettare le regole piuttosto che occupare illecitamente un luogo pubblico», rincara la dose Daniele. Tanti altri però la pensano come il residente ladispolano. «Queste persone si sono assicurate la prima fila e non mi sembra corretto. La spiaggia è di tutti e non di loro proprietà», si fa sentire Donatella. Arrivano altre testimonianze. «Un conto è trovare la spiaggia occupata alle sei di mattina senza nessuno presente, un altro è lasciare tutto l’ambaradan un paio d’ore per andare a mangiare e tornare. Un altro conto è se dovessero tornare poi la sera» è la presa di posizione di Antonella. «Ore 6.58: già 5 posti occupati», interviene il signor Donato con tanto di foto pubblicata. L’estate è ancora lunga e la battaglia per i posti proseguirà ad oltranza, a patto che non intervenga la Capitaneria di porto per elevare delle contravvenzioni. L'ordinanza balneare infatti prevede il divieto di posizionare attrezzature balneari dal tramonto all'alba, ciò non toglie che comunque il fatto di lasciare l'attrezzatura in questo modo, non utilizzata, potrebbe configurarsi come un’occupazione abusiva perché non consente ad altre persone di poter usufruire della spiaggia che è di tutti ed incorrere in sanzioni di 200 euro.

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