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S. MARINELLA In una sala Flaminia presa letteralmente d’assalto da tanti amatori del castello di Santa Marinella e da diversi rappresentanti delle istituzioni comunali e archeologiche, si è tenuta l’assemblea indetta dal Comitato Cittadino per il castello di Santa Severa. Moltissimi gli interventi dedicati ad illustrare il tentativo in corso da parte della Regione Lazio e di Lazio Crea, di togliere spazi e capacità operative al Comune, per ampliare la ricezione alberghiera, introdurre bar e ristorante nel complesso monumentale. Si intende smontare il nuovo il Museo del Castello, chiudere il Centro Studi Marittimi, impadronirsi della biglietteria e dei servizi del Polo Museale Civico. Al Comune rimarrebbe in pratica l'onere della pulizia di tutta l'area esterna al borgo. Dopo gli interventi dei consiglieri regionali di opposizione Alessandra Zeppieri, Claudio Marotta e Massimiliano Valeriani, hanno preso posizione in difesa del castello anche il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella, l'assessore alla cultura Gino Vinaccia e le consigliere Paola Fratarcangeli delegata al castello, Clelia Di Liello, Maura Chegia, la delegata alla pubblica istruzione Ileana Giacomelli e Elisabetta Gallo, per i Comitato. Il direttore del Polo Museale Civico Flavio Enei, ha quindi illustrato punto per punto l'enorme danno che la proposta di convenzione regionale arrecherebbe ai musei, alla ricerca scientifica e alla valorizzazione culturale del castello. Chiari e determinati anche i contributi di Roberto Della Ceca e Mariano Precetti che hanno moderato e condotto l'assemblea per il Comitato, al quale con l'occasione si sono associati moltissimi cittadini. L'assemblea ha chiesto che venga fatto un consiglio comunale aperto da tenere nel castello. Ha preso una netta posizione contro la proposta regionale, anche l'amministrazione comunale e il Comitato ha chiesto che si batta a favore del rinnovo della precedente convenzione e creare una camera di regia condivisa per la gestione del complesso monumentale. Altre importanti iniziative sono in programma per opporsi con ogni mezzo all'idea di trasformare il castello in un albergo diffuso ad uso di matrimoni facoltosi, cancellando oltre trent'anni di attività culturale che il Comune ha sponsorizzato.
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