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LADISPOLI – Un incarico professionale per la verifica del progetto definitivo in difesa della costa. Entra nel vivo il piano relativo alle scogliere che si concretizzerà solo quando verrà pubblicando il bando con l’affidamento dei lavori. Nodo che dovrebbe essere risolto nei prossimi mesi per la felicità di una categoria, quella dei balneari, che ha sofferto tantissimo negli ultimi anni per via dei danni provocati dalle mareggiate. «Non si poteva più aspettare– è la risposta di Ugo Boratto, presidente di Assobalneari Ladispoli-Marina San Nicola – perché molti tratti di arenile sono stati divorati dall’erosione in questi anni, e anche nell’ultima estate in parecchi hanno sofferto. Faccio un esempio: qui a San Nicola, nonostante abbia una piccola scogliera, nei giorni con le mareggiate ho dovuto rimuovere gli ombrelloni. Figuriamoci i colleghi del centro che non hanno le barriere». A breve dovrebbe esserci un vertice tra le parti. «Diversi balneari – prosegue Boratto - hanno manifestato la volontà di incontrare l’amministrazione comunale per capire a che punto sia il piano e come si farà durante i cantieri veri e propri. Forse ci vorranno due anni, intanto è importante che si parta. La nostra categoria è nell’incertezza pure per il discorso delle concessioni, quindi il futuro degli stabilimenti è un rebus». Sono in tutto 10 i milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio per Ladispoli, un finanziamento davvero importante che riuscirà a coprire quasi l’intera città e metterla al riparo dalla forza erosiva che continua a creare danni. Come confermato nelle scorse settimane da Filippo Moretti, consigliere di maggioranza e delegato alle Aree protette, la gara è ormai in rampa di lancio e sarà svolta interamente dal Comune. Saranno posizionate a 100, massimo 150 metri dalla riva. E le barriere attuali verranno rimodellate. Particolare attenzione pure alle spiagge libere dimezzate specialmente a nord. Chi resta ancora a bocca asciutta è invece Marina di Cerveteri mai finita nei radar della Pisana per contributi economici su questo fronte, nonostante le richieste delle associazioni e degli operatori balneari.
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