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CERVETERI - «I lavoratori di domani vivranno in costante simbiosi con l’intelligenza artificiale: varrà per i medici, gli psicologi, gli infermieri, i commercialisti, i consulenti del lavoro, gli avvocati, i notai, gli architetti, gli esperti di comunicazione e tanti altri professionisti. Il loro lavoro non sarà sostituito dalle macchine, ma sarà liberato dai vincoli tecnici e richiederà loro un continuo aggiornamento: come dimostra nei fatti Virgilio AI, la “guida virtuale” del mio libro “Supervisor, i professionisti dell’AI”, la formazione professionale sarà sempre più interattiva grazie alla diffusione degli assistenti basati sull’AI». A raccontarlo è il giornalista Filippo Poletti che a “Campus Etruria” ha presentato agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado “Virgilio AI”, il primo assistente basato sull’intelligenza artificiale di un libro di saggistica in Italia. La formazione professionale sarà, dunque, ibrida: da una parte ci saranno i docenti in carne e ossa, dall’altra si potranno approfondire le materie con l’AI. «È possibile, ad esempio, chiedere all’assistente AI: “Voglio fare il medico, come posso farlo utilizzando l’intelligenza artificiale?”», spiega Poletti. «I giovani di oggi e i professionisti già presenti sul mercato del lavoro saranno chiamati a “orchestrare l’AI”, utilizzandola per formarsi e accelerare l’esecuzione del loro lavoro, mantenendone sempre il controllo». «L’AI – conclude Poletti – non è una moda passeggera, ma una rivoluzione identitaria, oltre che tecnologica. Il medico, grazie all’AI, non eserciterà più la professione come in passato: non sarà più “solo” un esperto di malattie, ma anche di tecnologia. Varrà lo stesso per l’avvocato o il commercialista. Il futuro, dunque, sarà in mano ai professionisti potenziati dall’AI».
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