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TARQUINIA - «Un’occasione di finanziamento persa per la città di Tarquinia». A denunciare il fatto, il partito di Fratelli d’Italia di Tarquinia che spiega la vicenda e punta il dito contro l’amministrazione comunale.
«Nei giorni scorsi l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio ha reso nota la graduatoria definitiva del bando pubblico finalizzato ad iniziative e progetti che avessero come obiettivo la promozione e valorizzazione delle tipicità e tradizioni locali - spiega Federico Ricci, coordinatore di Fdi Tarquinia - Per la prima volta negli ultimi anni il Comune di Tarquinia rimane senza sovvenzioni. Un grave smacco per l’amministrazione comunale e soprattutto 30.000 euro in meno nelle finanze del prossimo Divino Etrusco».
«Con una dotazione finanziaria complessiva di 1.750.000 euro, ben 95 sono stati i progetti approvati e ammessi a finanziamento (fino a 30.000 euro per i comuni sopra i quindicimila abitanti) - sottolinea Federico Ricci - Tra questi, anche quelle dei confinanti Civitavecchia, Montalto di Castro, Monte Romano, Tolfa e Allumiere. Un contributo significativo che rappresenta un’opportunità mancata per la promozione dell’enogastronomia locale e per il Divino Etrusco. Per non abbassare il livello della manifestazione più importante dell’estate tarquiniese e proseguire nel trend ultra positivo avviato dal 2019, ora il Comune dovrà necessariamente attingere ad altre risorse pubbliche. Fa specie che l’assessore Celli giustifichi il mancato finanziamento, dicendo che il bando è stato presentato dalla Pro loco e che lo stesso era tale e quale a quello presentato (e finanziato) negli anni precedenti». «Fa specie - sottolineano da Fratelli d’Italia - perché il bando è stato sì presentato dalla Pro Loco, ma su mandato formale della giunta comunale e quindi condiviso e (magari) scritto a quattro mani con il Comune, che ha dipendenti stipendiati anche per questo, oltre agli stessi amministratori che dei bandi dovrebbero occuparsene in prima persona. Come fa specie che si dica, attaccando non molto velatamente Arsial, che era lo stesso degli scorsi anni. Forse il problema è proprio qui, il progetto magari andava rivisto, variato, ampliato, sempre di concerto con la Pro loco; il copia-incolla è molto comodo ma non sempre paga, come purtroppo in questo caso».
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