Identificata e smantellata la banda del coltello: dopo aver rapinato una coppia di scambisti aveva accoltellato il fidanzato alla coscia; in un altro episodio, in centro, aveva ferito alla schiena con un fendente un giovane sudamericano.

Così ieri gli uomini della squadra mobile della questura di Viterbo hanno eseguito l’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, emessa dal gip, a seguito di un’attività investigativa coordinata dalla procura, nei confronti di un 23enne italiano, responsabile di una rapina a una coppia di fidanzati e di numerosi furti ai danni di esercizi commerciali.

Denunciati i complici della rapina, altri due soggetti, uno dei quali ritenuto responsabile anche di un episodio di accoltellamento.

I fatti risalgono all’inizio di marzo quando una coppia di scambisti si era inizialmente accordata su siti internet dedicati con uno degli indagati per un incontro sessuale presso un bed&breakfast di Viterbo. Alla proposta di un rapporto a tre però la ragazza si è tirata indietro e, nell’andare via, si è appropriata di 50 euro dalle mani del proponente.

Il giorno successivo la stessa coppia, mentre attendeva in auto un altro cliente, è stata assalita da tre persone, una dei quali era il giovane del giorno prima che si è impossessato del telefono della ragazza, mentre un altro ha accoltellato ad una coscia il fidanzato. Alcuni giorni dopo sempre l’individuo che aveva proposto l’incontro sessuale si sarebbe reso responsabile, in concorso con altri, del ferimento alla schiena con arma da taglio di un giovane sudamericano nel centro di Viterbo per futili motivi.

Al protagonista della rapina, invece, sono stati contestati cinque furti commessi a Viterbo, fra marzo e maggio ai danni di distributori automatici ubicati all’interno di scuole o sulle vie cittadine, tutti in orari notturni, con arnesi da scasso e a volto travisato. Gli uomini della squadra mobile hanno ricostruito i furti attraverso la visione di molti sistemi di videosorveglianza ed hanno effettuato una perquisizione a carico dell’indagato trovandolo in possesso degli indumenti utilizzati in alcuni episodi.