TARQUINIA - All’ultimo consiglio comunale del 30 novembre la consigliera Betsi Zacchei aveva già chiesto chiarimenti, apparsi poco esaustivi, al punto che, il 10 dicembre, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha presentato richiesta di accesso agli atti per avere maggiori delucidazioni. Ora, il dubbio che non sia stata presentata domanda di risarcimento è ancora più grande. «Ha dell’incredibile la notizia riportata dalla stampa secondo la quale il Comune di Tarquinia avrebbe omesso di presentare la domanda per i ristori a seguito degli eventi alluvionali dello scorso febbraio», affermano da Fratelli d’Italia.

«Il sindaco Sposetti, evidentemente colto impreparato sull’argomento, aveva dato risposte totalmente vaghe e sommarie - ricordano i meloniani - da qui la decisione di approfondire ulteriormente attraverso un’istanza di accesso agli atti presentata all’area decentrata Agricoltura di Viterbo, tramite posta elettronica certificata, lo scorso 10 dicembre, per la quale si è ad oggi in attesa di riscontro. Dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici regionali, cui avevano preso parte anche personale del Comune, la Regione Lazio aveva stimato danni pari ad euro 657.787,00 e con delibera n. 353 del 20 maggio 2025 aveva sottoposto all’approvazione del Ministero dell’Agricoltura, come previsto dal decreto legislativo n. 102/2004, la proposta di declaratoria di eccezionalità ai fini della concessione dei benefici. Nella relazione dei danni allegata alla delibera venivano registrati infatti danni che avevano interessato - come testualmente descritto - numerose ed estese coltivazioni a pieno campo (principalmente cereali, carciofi, ceci, finocchi, cavolfiore, colture da sovescio, foraggere, ecc.). I seminativi sono rimasti allagati per alcuni giorni, con uno stato di saturazione, dello strato esplorato dalle radici, evidente anche alla data dell’ultimo sopralluogo effettuato (02/04/2025). Tale situazione ha comportato condizioni di stress delle coltivazioni presenti in campo, con insorgenza di fisiopatie e fitopatie quali asfissie e marciumi radicali, con parziale compromissione della vitalità delle piante e delle prossime produzioni. L’iter era quindi proseguito: con decreto a firma del ministro Lollobrigida, in data 24 luglio 2025 era stato riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura il carattere di eccezionalità degli eventi atmosferici, condizione necessaria per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Il decreto era stato quindi pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 5 agosto 2025. A questo punto il Comune si sarebbe dovuto attivare. A partire da questa data infatti, come previsto dalla dgr n. 10 del 26 gennaio 2017, che disciplina la materia, entro il termine perentorio di 45 giorni il Comune avrebbe dovuto presentare la domanda all’Area decentrata agricoltura di Viterbo».

«Se dall’istanza di accesso agli atti dovesse effettivamente risultare che il Comune di Tarquinia abbia omesso di formalizzare la procedura, si tratterebbe di una gravissima negligenza e di un vero e proprio smacco nei confronti dei tanti agricoltori colpiti - aggiungono i consiglieri comunali Luigi Serafini e Betsi Zacchei – da un’amministrazione guidata da un sindaco agronomo, che detiene la delega all’Agricoltura, almeno questo non ce lo saremmo aspettato».

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