CIVITAVECCHIA – La stazione ferroviaria torna al centro delle polemiche, non solo per i recenti crolli e i cantieri infiniti, ma soprattutto per la condizione in cui si trovano i viaggiatori con disabilità. A denunciarlo è il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU), che parla di una situazione “inaccettabile e intollerabile”, aggravata dopo il distacco del cornicione al binario 1 nella notte di Ferragosto.

Secondo il presidente del Coordinamento, il professor Romano Pesavento, le persone disabili «si trovano di fatto prigioniere di barriere architettoniche e binari inaccessibili, costrette a sperare di poter viaggiare solo se il loro treno capita sul primo binario o sui binari tronchi». Una realtà che, spiega, somiglia più «a un incubo surreale in una città europea, non a un copione da terzo mondo».

Per il CNDDU non si tratta di un disservizio passeggero, ma del risultato di anni di incuria. Impalcature permanenti, ascensori fuori uso, percorsi obbligati attraverso sottopassaggi stretti e insicuri sono, secondo Pesavento, la prova di una gestione fallimentare: «La mobilità dei cittadini disabili non è più un diritto, ma una roulette russa».

Ai disagi strutturali si aggiunge il sovraffollamento quotidiano di pendolari e crocieristi, costretti a muoversi lungo percorsi esterni. «La stazione si è trasformata in un luogo di tensione e disagio quotidiano, con rischi di sicurezza che sarebbero facilmente evitabili», sottolinea il Coordinamento.

Neppure l’annuncio dell’imminente avvio dei lavori rassicura il CNDDU. «Ogni giorno di rinvio è un giorno in cui i diritti vengono calpestati – afferma Pesavento – servono soluzioni immediate, sicure e concrete: percorsi alternativi garantiti e assistenza qualificata fino al completamento delle opere».

Il messaggio conclusivo è netto: «L’accessibilità non è un optional, non è un privilegio. È un diritto inviolabile. Ogni giorno in cui i disabili vengono esclusi dalla stazione di Civitavecchia è un giorno in cui lo Stato e le istituzioni falliscono nel garantire dignità e uguaglianza».