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Docenti e personale scolastico dell’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco”, di Fabrica di Roma, venerdì hanno scioperato contro la clamorosa marcia indietro sugli accorpamenti delle scuole – primarie e secondarie - dell’area dei Cimini.
La protesta, che gode del pieno sostegno delle famiglie e degli alunni, punta a scongiurare lo spostamento del plesso di Caprarola presso l’IC “M. Virgili” di Ronciglione a partire dal prossimo anno scolastico 2026/27.
Due anni fa la giunta regionale ha accorpato la scuola di Carbognano e Caprarola al San Giovanni Bosco di Fabrica di Roma, mettendo fine all’istituto Marchini.
Ora ha deciso di rivedere l’organizzazione accorpando Caprarola con Ronciglione.
“Decisione incomprensibile - si legge nella nota firmata dai docenti e dal personale Ata - a soli due anni di distanza, dal precedente accorpamento stabilito per le scuole di Caprarola, Carbognano e Fabrica di Roma (quest’ultimo come comune capofila). Senza ascoltare il parere negativo del Consiglio di Istituto, la Regione Lazio è ritornata sui suoi passi e ha deciso di contraddire sé stessa, ricollocando il solo plesso di Caprarola con quello di Ronciglione”.
Ripensamento che, al momento, non ha avuto reazioni da questi ultimi due centri.
La separazione del plesso di Caprarola, che andrebbe con Ronciglione, da quello di Carbognano, che rimarrebbe con Fabrica, comporterebbe lo scorporo di una comunità educante consolidata da decenni, con enormi ripercussioni, sui lavoratori e sugli alunni delle due realtà.
«Di questa nuova decisione – spiega il personale della scuola che ha scioperato – siamo venuti a conoscenza attraverso un articolo di giornale, apparso in concomitanza con la delibera regionale. Ma questo provvedimento vanifica due anni di lavoro spesi per coordinare e armonizzare i due istituti, non ascolta chi è direttamente coinvolto, ovvero famiglie degli alunni, personale docente e dipendenti Ata. Ma soprattutto avrà conseguenze devastanti per la scuola secondaria».
Secondo il personale della San Giovanni Bosco, la nuova decisione compromette l’offerta formativa, mettendo in serio rischio la prosecuzione dei progetti finanziati delle iniziative in corso, e il nuovo percorso a indirizzo musicale.
Inoltre, sempre secondo il personale della scuola di Fabrica di Roma, interrompe la continuità didattica dei docenti, sia curricolari che di sostegno.
Infine arrecherà gravi disagi agli alunni, in modo particolare a quelli con bisogni educativi speciali.
«Come personale scolastico lamentiamo che queste decisioni – spiegano i docenti di Fabrica, Carbognano e Caprarola - vengono prese senza valutare le conseguenze tecniche e umane che scelte avventate provocano nei delicati equilibri di un istituto.
Per questo invitiamo tutti gli organismi competenti a rivalutare le conseguenze che tale dimensionamento causerà nei plessi scolastici coinvolti. È importante e necessario retrocedere da tali decisioni».
La protesta è solo all’inizio.
«Invitiamo tutti i genitori degli alunni, i sindaci dei comuni coinvolti, l’Ufficio scolastico di Viterbo e le sigle sindacali di categoria a partecipare all’assemblea aperta, che si terrà martedì 16 dicembre prossimo al Palazzo della cultura di Caprarola».



