Dies Natalis dà appuntamento al 2026. Questa mattina sono terminate le procedure di smontaggio della Macchina di Santa Rosa l’esposizione più lunga di sempre, cominciata il 9 luglio a San Sisto. Fin dalle 6 i dipendenti della ditta Fiorillo, guidata da Mirko e Vincenzo, si sono messi in moto per portare i macchinari necessari allo smontaggio che è iniziato poco dopo le 8. In tarda mattinata le operazioni sono brillantemente terminate. Quello di quest’anno è stato trasporto perfetto dal punto di vista tecnico, come hanno più volte notato i Fiorillo, soprattutto per la compattezza dei facchini e le migliorie apportate dal costruttore (che hanno dato maggiore stabilità alla struttura), d’intesa con Ascenzi, delle luci pubbliche accese dal via fino a piazza delle Erbe. I futuro sono previste ulteriori migliorie. Ci saranno alcuni accorgimenti in favore del pubblico e, ovviamente, un controllo permanente della struttura per la sicurezza e la luminosità dell’insieme. In particolare, Ascenzi e i Fiorillo si sono trovati d’accordo che il primo stadio di Dies Natalis, rappresentante Santa Rosa sul letto di morte, è poco visibile dal livello del terreno. Da qui la scelta, per il terzo trasporto, d’inclinare di più la parte posteriore del letto di morte di Santa Rosa per renderla più ammirabile dagli spettatori a terra. Dies Natalis, per la prima volta nella storia delle Macchine di Santa Rosa, è stata esposta per circa due mesi a partire dal 9 luglio scorso in occasione dell’anno giubilare. La scelta è stata fatta dal Comune di Viterbo per incentivare la promozione turistica dell’evento a chi era a Viterbo prima del 3 settembre ma non poteva esserci il giorno del trasporto. Al tempo stesso il Comune ha investito nella promozione del Trasporto, con i soldi regionali, sia su social specializzati che sulla cartellonistica pubblicitaria nel centro storico di Roma. Dies Natalis “riposerà” ora presso i capannoni dell’impresa Fiorillo fino al mese di agosto 2026 in occasione del suo terzo trasporto.