CIVITAVECCHIA – Movida violenta, vandalismo e disagi vari hanno animato le cronache cittadine, soprattutto nelle ultime settimane, al punto che si sta organizzando una task force in vista dell’estate.

Videosorveglianza sì ma, come sottolineato dal consigliere comunale Alessandro D’Amico, basta alcolici ai minori, perché proprio i minori spesso sono protagonisti di episodi più o meno gravi. Un fenomeno che va analizzato con attenzione perché, come spiega la dottoressa Valentina Vitale Neuropsichiatra Infantile e Responsabile ff Uosd Tsmree Asl Roma 4, campanello di allarme di un disagio psico-sociale più ampio.

«Si tratta di un argomento molto vasto - ha detto - di cui sicuramente il consumo (alcol, droghe e psicofarmaci) è un aspetto. I fattori sono diversi e da associare alla dimensione sociale in cui viviamo, alla famiglia, alle scuole e ai mezzi mediatici. Non esistono dati sistematici su questo argomento specifico ma sicuramente i nostri servizi hanno riscontrato un crescente numero di minori con disregolazioni comportamentali legate anche al diffuso consumo di alcol, droghe e psicofarmaci che influenzano anche i processi di sviluppo». Il consumo sistematico può generare alterazioni permanenti nella sfera cognitiva e personale. Questi comportamenti possono essere la conseguenza dei consumi «ma - ha continuato Valente - va valutato all’interno del sistema sociale in cui viviamo».

Consumo spesso legato ad episodi, episodi di gruppo che si trasforma in “branco” dove ci si dà forza a vicenda per comportamenti disfunzionali e violenti ed ecco i casi di risse, aggressioni alla cosa pubblica e quant’altro.

«Post pandemia - ha detto Vitale - i servizi si trovano a fronteggiare una vera e propria emergenza psichiatrica nella fascia adolescenziale e pre-adolescenziale. Il disagio è cresciuto e i servizi sono allo stremo. Auspico che lo Stato sia garante di mezzi e risorse per fronteggiare la situazione. Noi siamo la lente di ingrandimento delle difficoltà che vive il mondo giovanile. Gli episodi di cui abbiamo parlato sono il campanello di allarme di un disagio che sicuramente la pandemia ha esacerbato. Invito le famiglie a non avere timori o pregiudizi - ha concluso - nel rivolgersi al neuropsichiatra infantile perché individuare tempestivamente il disagio significa cambiare le cose».

La Neuropsichiatra infantile Vitale

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