ALLUMIERE - Allumiere lo scorso 28 dicembre ha commemorato Sesto Galimberti nel centenario della nascita e nell'80esimo anniversario della deportazione degli I.M.I. Presso la sala nobile del Palazzo Camerale di Allumiere si è svolto l’evento commemorativo e la presentazione della ristampa del libro autobiografico “I miei ricordi” di Sesto Galimberti, Medaglia d’Onore quale Internato Militare Italiano con il patrocinio del Comune di Allumiere, l’Università Agraria di Allumiere, dell’ANPI Provinciale di Roma, dell’ANEI Associazione Nazionale Ex Internati, della Compagnia Portuale di Civitavecchia, del Circolo E. Berlinguer di Allumiere. Contenuta nel libro la narrazione è uno spaccato di vita popolare dagli anni 20 agli anni 90 del secolo scorso, che ripercorsa a grandi linee inizia con la storia di un neonato la cui madre malata non ha latte ed è molto gracile da tutti ritenuto con scarse probabilità di sopravvivenza. Le sorelle più grandi Antonia e Lisa vanno a mendicare latte dalle puerpere di Allumiere, scatta la solidarietà tipica del piccolo paese e a turno le donne allattano il piccolo. Da qui l’affettuoso diminutivo di “Sestarello” di queste generose donne allumierasche. Sesto si sentiva un predestinato a morte certa quando a maggio del 1943 il giorno dopo il bombardamento di Civitavecchia parte per il fronte.

Dopo l’8 settembre 1943 verrà fatto prigioniero dai tedeschi sui Balcani e alla richiesta di combattere agli ordini del Terzo Reich lui e altri 650.000 soldati italiani diranno NO, iniziano così le deportazioni nei lager nazisti ove rimarranno prigionieri come Internati Militari Italiani fino alla liberazione nel 1945. Nei lager gli I.M.I. patiscono inenarrabili sofferenze e 50.000 di loro non faranno più ritorno a casa. Nel 2018 con decreto del Presidente della Repubblica veniva conferita a suo nome la Medaglia d’Onore quale I.M.I. ma questo avverrà quando già egli non era più in vita dal 2017. Sesto nella vita civile del dopoguerra ha partecipato attivamente alle vita politica del paese e nel 1961 diviene Presidente dell’Università Agraria per due mandati fino al 1969. Nel 1966 è cofondatore insieme ad altri 24 soci della Cooperativa Cinque Monti e ne viene nominato Presidente, la Cooperativa rappresenterà una concreta realtà lavorativa nel settore dell’edilizia del comprensorio per 25 anni e più.

Marta Grande ex Deputata della Repubblica Italiana ha introdotto e moderato l’incontro, dopo una lettura tratta dal libro di Giovanni Padroni, è intervenuto Valerio Bruni della Presidenza ANPI provinciale di Roma ha rimarcato i valori della Resistenza rappresentati da una parte dagli I.M.I., che hanno praticato una Resistenza senza armi, che insieme all’azione della Resistenza dei Partigiani dall’altra hanno costruito le fondamenta della Repubblica Italiana libera e democratica.

Il Presidente dell’ANPI di Civitavecchia Giorgio Gargiullo che ha rappresentato anche la Compagnia Portuale di Civitavecchia ha ricordato la sua conoscenza personale con Sesto ed altri componenti della Cooperativa Cinque Monti, rammentando l’importanza di questa realtà lavorativa di così grandi dimensioni rapportata al piccolo centro che era Allumiere, rimarcando di come la cooperazione sia stata all’epoca un motore di sviluppo. Nell’intervento di Diego Nunzi Cdit CGIL di Civitavecchia, Roma Nord e Viterbo ha ricordato l’importanza che tutti i lavoratori della Cooperativa Cinque Monti avessero un contratto in regola coi CCNL e sottolineato la sensibilità di Sesto Galimberti per i diritti delle donne, evidenziando la modernità di allora della Cooperativa La Lumiera e affermando che ad oggi non si è fatto abbastanza in questo senso e che c’è ancora molto da fare. L’intervento di Simone Ceccarelli, Presidente del Circolo Berlinguer e Assessore Comunale, vista la conoscenza diretta ha evocato aneddoti sulla durezza del lavoro minorile e del caporalato che furono parte delle esperienze di Sesto che l’aiutarono a sopravvivere alle condizioni disumane dei lager. Anna Maria Sambuco Presidente Nazionale dell’ANEI ha ribadito la “sacralita’” della memoria degli internati dicendosi ammirata della decisione di una amministrazione cittadina che ha voluto ricordare un suo concittadino intestandogli una via, affinché chi l’attraversa possa leggere e ricordare chi ha detto NO a imbracciare le armi a fianco dei fascisti e dei nazisti contro i fratelli italiani. Il Sindaco Luigi Landi ha voluto ricordare anche l’importanza della sentenza “della tenuta Sbroccati” voluta dall’amministrazione dell’Università Agraria di Allumiere sotto la presidenza di Sesto Galimberti che ha riordinato gli usi civici, la modernizzazione della gestione dei territori dell’Ente Agrario e la realizzazione della viabilità rurale che ha impedito l’abbandono delle terre.

Catia Galimberti ha raccontato alcuni aspetti di Sesto come padre e come uomo e di come la prigionia aveva segnato il suo pensare la vita. Ci si è poi recati in località “Fontanile” per la scopertura della targa della via denominata Largo Sesto Galimberti in ricordo degli I.M.I., l’evento si è concluso con un momento di convivialità fra i presenti a cura dei familiari di Sesto per il suo 100° compleanno.

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